Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Manganellate, manifestazioni, slogan, democrazia… la rabbia di Cutro contro il Governo italiano invece che contro talebani e autocrati vari di Pakistan, Bangladesh e African countries varie ed eventuali… i “basta” inutili e intellettualmente disonesti contro le morti sul lavoro e gli omicidi di donne… i “socialisti” europei che si impadroniscono di Matteotti, che è stato ucciso dai fascisti nel 1924, mentre il Partito Comunista d’Italia è stato fondato nel 1921; i “socialisti” europei che esibiscono come “socialisti” Berlinguer e Napolitano, che sono stati comunisti tutta la vita, dai, ma non si ricordano di Turati e di Nenni (non pretendo si ricordino di Craxi), si vergognino, i “socialisti europei”! Le virgolette non sono per Scholz, ma sono per Schlein, che è socialista come io sono terrapiattista, mentre lei è nulla (non il nulla logico, ma quello metafisico)!

Le manganellate sulla testa e sulle spalle di manifestanti fanno parte della democrazia? In linea di principio, no, … ma vi sono delle eccezioni? Vado subito al dunque.

Sappiamo anche che non dovrebbero essere considerate (non sono considerate) vietate espressioni e parole critiche dei governi governanti, sempre in democrazia, mentre nelle dittature e nelle false democrazie, ciò di fatto non è consentito, in quanto è punito in molti modi, e perfino con la morte (vedi caso Navalny).

Dopo ciò che è accaduto nel XX secolo, a partire dalla Shoah, diversi ordinamenti costituzionali nazionali hanno configurato come reato l’apologia del fascismo o del nazismo, e la negazione della Shoah. Vi sono dunque delle prese di posizione che limitano l’esercizio del libero pensiero quando questo libero pensiero offende radicalmente e in profondità un popolo, un settore sociale, una categoria economica, i parlanti un determinato idioma, i praticanti una certa religione, etc.

Non vanno bene le manganellate agli studenti, per cui occorre che le forze dell’ordine si organizzino alla perfezione per evitarle, ma siano gli insegnanti e i genitori a spiegare ai ragazzi che gli slogan a senso unico sono privi di verità, in linea di principio e in particolare nella vicenda Gaza-Israele. Non può essere che i giovani ignorino ciò che è Israele, l’unico Paese democratico dell’enorme plesso asiatico-africano del Vicino (non Medio!) Oriente, aperto e socialdemocratico, mentre gli estremisti islamici sono parenti stretti dei nazisti e dei razzisti violenti di ogni genere e specie.

Il “mondo a rovescio”, caro Vannacci, è questo, non quello che descrive lei, razzista e omofobo.

La rabbia di Cutro è, in parte, male indirizzata. Cosa vuol dire urlare rabbia contro il Governo, e non contro le Nazioni corrotte e autoritarie di provenienza (Pakistan, Afganistan, Siria, Centro e Nordafrica), incapaci di dare un senso a tante vite, e vere responsabili delle partenze di tante persone che sono in cerca di una vita. Sottotraccia, ma da non dimenticare, sussistono certamente le responsabilità remote e anche recenti delle Nazioni storicamente colonianiste, a partire dalle democraticissime Francia e Gran Bretagna, che hanno creato l’impoverimento delle nazioni laddove hanno dominato con il pugno di ferro e la violenza.

Suona ironico, nemesico e catartico che attualmente il primo ministro del regno Unito sia Rishi Sunak, un Indiano, e il sindaco di Londra il Pakistano Sadik Khan.

Trovo assurdi e intellettualmente disonesti i tanti “basta” che sento dire per i “femminicidi” (omicidi di donne) e di morti sul lavoro. Smettetela! Non finiranno né i primi né i secondi, perché l’uomo è imperfetto e in parte malvagio, perché non esiste, né può esistere l’homo novus che sperava di costruire il dottor Carlo Marx, prima con il social-comunismo e poi con la fine dello stato, povero illuso, filosofo “tecnicamente” ignorante perfino di semplici basi di antropologia filosofica.

Morti violente di ogni genere continueranno, anche se, se abbiamo l’onestà intellettuale e la forza di documentarci, si stanno riducendo, sia pure lentamente, nel tempo (si legga Il declino della violenza di Steven Pinker, Mondadori 2013). Il testo di Pinker spiega come nel tempo, in base alle sue grandi derive, la violenza si stia riducendo, lentamente ma inesorabilmente, ma non in ragione dei ridicoli, emozionati e stupidissimi “basta” urlati nei media e nelle manifestazioni.

Mi fanno pena e anche rabbia i “socialisti” europei che si “impadroniscono” di Giacomo Matteotti (ho conosciuto personalmente suo figlio Matteo), che è stato ucciso dai fascisti nel 1924, mentre il Partito Comunista d’Italia è stato fondato nel 1921; mi fanno arrabbiare e provare pietà per la loro furba ignoranza, i “socialisti” europei che esibiscono come “socialisti” Berlinguer e Napolitano, che sono stati comunisti tutta la vita, dai, ma non si ricordano di Filippo Turati, di Anna Kuliscioff (la “madre” del socialismo italiano e “dotora dei poveri”) e di Pietro Nenni (non pretendo che si ricordino di Craxi), si vergognino, i “socialisti europei”!

Le virgolette sono per Schlein (non degna di essere citata accanto alla dottoressa Kuliscioff) che è socialista come io sono terrapiattista, mentre lei è nulla (non il nulla logico, ma quello metafisico)!

Post correlati

0 Comments

Leave a Reply

XHTML: You can use these tags: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>