Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

“Credo per comprendere, comprendo per credere”; “fede” e “ragione” si sostentano a vicenda, come insegnavano sant’Agostino e sant’Anselmo d’Aosta, e in tempi più vicini a noi Joseph Ratzinger. Un parallelismo sinonimico che collega i due strumenti della conoscenza umana

Anselmo d’Aosta, o di Canterbury, platonico-agostiniano d’ispirazione, riprende dall’Ipponate il parallelismo del titolo. Famosa è la frase agostiniana, riportata da sant’Anselmo: “Credo ut intelligam et intelligo ut credam”, cioè “credo affinché possa capire, comprendo perché possa credere“. La struttura logica “finale” delle due frasi mostra come ci debba essere una condizione (necessaria, che-non-cessa, e sufficiente) per realizzare la seconda, con quell’ut più il verbo al modo congiuntivo della forma latina classica, in tutte e due le parti del parallelismo. (Karl…

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Fra il “Ganz anderes”, cioè il “totalmente altro” e la “kènosis”, vale a dire lo “svuotamento” della divinità nel Figlio di Dio. Leggendo assieme Husserl, Ricoeur, Heidegger, Nietzsche, Edith Stein, Jaspers, Pareyson, Vattimo, Severino e sant’Agostino, senza dimenticare Tommaso d’Aquino et multi alii aliaeque

Sembra che i due concetti messi nel titolo, il “totalmente altro” e la “kènosis,” siano inconciliabili, poiché il primo termine esprime la radicalità assoluta della trascendenza divina, fortissima nell’islam e nell’ebraismo, e un po’ più temperata nel cristianesimo, proprio dall’incarnazione del Figlio… che è presente fin dalla fondazione del mondo, apò katabolès kòsmou (Apocalisse 13, 8). Come si può tentare di leggere assieme, in una sinossi teologica e teologale, ma anche logico-filosofica, questi due “luoghi” concettuali estremi? Scritti molto recenti…

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Dov’è David Riemens? …e dov’è Filippo Turetta? Aggiornamento in tempo reale: lo hanno arrestato in Germania

Mi alzo presto la mattina, e nell’ultimo riposo intravedo qualche filmato americano, che conferma l’arte assoluta di quella nazione, il cinema. Inarrivabile: per Italia, Francia, Germania, etc. Racconti di persone scomparse, disappeared, persone che, o hanno deciso di andare via dalla vita che conducono, da luoghi, affetti, impegni di lavoro, vite, oppure sono state uccise da qualche assassino seriale. A volte passano settimane, mesi, anni, decenni senza che si sappia più nulla di loro. La musica èadeguata e…

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Su un discorso morale che vale sempre, quello che permette di parlare dei vizi umani, come Paola Pillepich ha avuto il coraggio di fare in un volume, “Le età della vita e i vizi capitali”, che sono stato onorato di presentare, con questa Prefazione

Ho conosciuto Paola nell’ambiente dell’Istituto Superiore di Scienze religiose, afferente alla Facoltà teologica del Triveneto, del Friuli Venezia Giulia. Senza alcun atto di presunzione, Paola ha voluto mettersi lungo un percorso di storia del pensiero teologico abbastanza poco frequentato negli ultimi decenni, quello dei Padri antichi della Chiesa, che si occuparono di vizi e di virtù. Già il termine di “vizio” e quello di “virtù” nei tempi odierni rinvia a un lontano passato. Oggi si preferisce, in luogo di virtù,…

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Una storia “di confine”: siamo (non “abbiamo”) “corpo”, “mente” e “anima”, ma qualche volta la coscienza-di-essere-vivi coglie solo parte di ciò-che-siamo, come è successo nell’episodio che segue. L’amico Luigi, che non vedevo da anni, ma non ci siamo mai “perduti”, si è messo a raccontare…

Ikea, vicino a Gorizia, solo, l’amico Gigi parcheggia e si incammina verso l’ingresso. Ha da vedere per degli scaffali. Non ha pensieri di sorta. Finito il turno di lavoro al Distretto della Bassa Friulana, dove opera come psicologo, Gigi si era diretto al grande centro commerciale. Dopo qualche decina di metri, però, lentamente prima, e poi sempre più velocemente mentre cammina tranquillo, lo prende un senso di pesantezza alla gamba sinistra… Gambe e parte sinistra del corpo sono sempre…

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La “Maat”, o “giustizia” nell’antico Egitto, prodromo della giustizia biblica, di quella greca (Platone, Aristotele, etc.), di quella del diritto romano, dalla Repubblica al Corpus iuris civilis di Giustiniano, della “giustizia” cristiana (sia la “paolina” sia delle virtù cardinali dei Padri Agostino, Evagrio Pontico, Giovanni Climaco, Giovanni Cassiano e Gregorio Magno, fino alla Morale di Tommaso d’Aquino della Secunda secundae della Summa Theologiae) e in fine della giustizia che conosciamo. Una comparazione sintetica tra le varie “filosofie del diritto”

Parlare di Maat (“Giustizia”), che era, prima di tutto la “dea” della “giustizia”, ma rappresentava anche l’antico concetto egizio dell’equilibrio, dell’ordine, dell’armonia, della verità, della legge e regola, della moralità e della giustizia, mi offre l’occasione di tornare proprio su quest’ultima virtù cardinale, o semplicemente umana. Come immagine Maat era personificata come una dea antropomorfa, con una piuma in capo, responsabile della disposizione naturale delle costellazioni e delle stagioni, delle azioni umane così come di quelle delle divinità, nonché propagatrice dell’ordine cosmico…

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“Il canto concorde del trovatore inesistente”, tra figli di madri e di padri ignoti

Qualche anno fa ho pubblicato una silloge generale delle mie liriche dal titolo sopra stante, ma solo fino alla virgola (Ed. Segno, Tavagnacco, Udine, 2017 ISBN 978-88-9318-197-6). Solamente alla fine dell’articolo il lettore (forse non tutti) conoscerà il senso di questo pezzo, se saprà leggere non solo le righe, ma anche tra le righe. Il caro Tarcisio Valentinis da Rivignano, storico locale di leggendaria acribia, in perfetta amicizia, utilizzando l’immenso archivio di schiatte e storie familiari di questa…

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Il pensare come arte. Brevi note di logica

Mutuo, più o meno, il titolo da un aureo libretto del padre Alberto Strumia e del padre Matteo Righetti (Edizioni Studio Domenicano, Bologna 1998), entrambi domenicani. I padri di San Domenico, fin dalla loro istituzione sono stati destinati, oggi diremmo come mission, allo studio, più dei confratelli francescani, i cui ordini primèvi furono fondati in contemporanea, nella prima metà del XIII secolo, dai due Santi carismatici, Francesco d’Assisi (Giovanni di Pietro di Bernardone), e Domenico di Guzman e di Galaruega.

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Dopo la morte di Berlusconi e dei 600 annegati nel Mar Egeo a Pylos, occorre tornare a Martin Heidegger e a Jean-Paul Sartre, prima di parlare di bene e di male, interpellando anche, in qualche modo, Aristotele, Tommaso d’Aquino e Kant

Proprio la morte di Berlusconi e il naufragio dell’isola di Pylos mi hanno ispirato quanto nel titolo. Non sembri strano, questi due grandi filosofi del ‘900 possono aiutarci a comprendere qualcosa di più di quest’uomo appena mancato e come andare oltre, e anche del valore di quelle vite umane perdute. Martin Heidegger Da qualsiasi parte li si osservi, si tratta di grandi fatti. Gli anti-berlusconiani di professione (a proposito ho letto un articolo quintessenza di anti-berlusconismo, al livello di un…

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Il “vento dorato” vola in un fruscìo senza tempo, o del perché il ciclismo è uno sport superiore al calcio

Infinite curve piene di bambini festanti e di persone che aspettano sul ciglio della strada che passi in un lampo il vento dorato, il fruscio delle trecento ruote del Giro. Stanno lì nel posto buono per ore, fin dal mattino, per quel fruscìo che dura venti secondi o trenta al massimo, del gruppo che vola a cinquanta all’ora in un barlumeggiar di ruote e di pedali. Più numerosi di tutti gli spettatori di tutti gli stadi del calcio, e gratis,…

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