Anche il famoso “giuoco” (copy berlusconian-rinascimentale) del football regale di un tempo esemplifica fruttuosamente come la presunzione sia una pessima caratteristica dell’anima, un vizio dannoso e riprovevole. Presente in tutti gli ambienti dell’agire umano, e in molti esseri umani. (Calciatore di questi tempi che ha bisogno di un buon bagno di umiltà, magari imitando i suoi grandi predecessori, cf. più avanti) Parlo del 5 a 0 subito dall’Internazionale di Milano da parte dei francesi del Paris Saint Germain nella finale…
estetica
Primo evento, tragico: Afragola, già “fidanzata” a 12 anni, viene ammazzata dal “fidanzato” a 14; secondo evento, grottesco: un tizio augura alla Presidente del Consiglio che sua figlia abbia la stessa sorte di Martina, poi “fa finta” di suicidarsi. Viviamo un “tempo malato”
Da decenni l’Istat ci spiega che le morti violente in Italia si stanno riducendo a vista d’occhio. 1980: morti in incidenti stradali: 12.000 circa, 2024: 3.000 circa. 1980: morti per infortuni sul lavoro: 2.000 circa, 2024: .circa. 1980: morti per omicidio volontario: 2.000 circa, di cui un quarto donne, 2024, 400 circa, di cui un quarto donne. Pertanto le statistiche oggettive dicono che la situazione della violenza in Italia è molto molto migliorata nell’ultimo quarantennio, nonostante le impressioni…
“In Illo uno unum” è il motto di papa Leone XIV, al secolo the agostinian father Robert Francis Prevost, che dice tutto – a mio avviso – di quest’uomo nord e sud americano di origine italo-franco-ispanica. Vediamo in quale senso…
Mi sono chiesto come parlare oggi di papa Leone, e ho deciso di osservarlo da più punti, senz’altro in maniera ancora superficiale, ma d’altra parte cosa si può scrivere di un uomo che è assurto a una delle posizioni e ruoli più importanti del mondo, arrivando da una situazione personale e fama enormemente più limitate. Prima della sua elezione conoscevo l’esistenza di quest’uomo di chiesa in modo sommario, sapendo che era “americano” (in seguito vedremo in quale senso), frate della…
Intelligenza artificiale, automazione, innovazione, robotica, rapporto uomo-macchina: cambiamenti (anche antropologici?) da comprendere e da gestire. Una situazione che non trova corrispondenze sufficienti nella politica, che esprime il suo peggio, in ogni senso e in ogni dove, anche solo rispetto a due o tre decenni fa. Il contributo dell’antropologia filosofica, della scienza etica e della Fede per una chiarificazione dei termini della questione, nelle nostre realtà attuali, con una forte presenza del male, per una vita vera
Ogni giorno riceviamo dai vari medium notizie di scoperte e invenzioni innovative in campo scientifico, che trovano rapide successive applicazioni tecniche: nei settori della medicina e della chirurgia, campi nei quali intervengono congiuntamente le ultime scoperte delle scienze chimico-fisiche e le applicazioni ingegneristiche e informatiche, le quali migliorano spesso in modo radicale la vita di persone che – ecco alcuni esempi – hanno perso la vista o la mobilità per gravi traumi midollari. E molto altro. I sistemi di produzione…
Tra i personaggi della vecchia Europa Emmanuel Macron si sta distinguendo, ma non in positivo, in tempi nei quali sarebbero necessarie figure di statura ben diversa, ovvero del declino di un uomo non poco presuntuoso e abbastanza mediocre, direi quasi ridicolo, oramai poco amato dai Francesi e protetto da una legislazione costituzionale sempre tendenzialmente imperialeggiante, mediante il modello istituzionale del semi-presidenzialismo. I Francesi, fin dalle monarchie assolute del XVI secolo hanno quasi sempre preferito (per quanto possibile) gli “uomini forti” (da Luigi XIV il Re Sole, passando per Napoleone Bonaparte, Luigi Napoleone III fino al generale Charles De Gaulle, e… basta). Se ricordiamo (ai Francesi) che due millenni fa in Italia c’era Caio Giulio Cesare e in Gallia (Francia) Vercingetorige, non ci sorridono più (se mai lo fanno, talora forzosamente; mia mamma che visse a lungo a Torino come ragazza a servizio da un ufficiale in pensione della cavalleria sabauda, il Colonnello Torquato Vanzi, mi diceva che nel popolo era invalsa la frase “Piemontesi o Francesi, falsi e cortesi”), un po’ come ha fatto Macron qualche giorno fa, quando il Presidente Donald Trump ha lodato convintamente Giorgia Meloni (che, è ovvio, non paragono minimamente a Giulio Cesare, lo scrivo a scanso di accuse da parte di Elly Schlein e c., o di Giuseppi e sodali tutt’intorno). Un’altra constatazione storica che fa quantomeno “inquietare” (per non dire di peggio) i Francesi è dirgli che in realtà loro sono dei “Tedeschi occidentali”, così spiegandolo: Charlemagne, cioè Carlo Magno, re Franco era… Germanico, come gli Ottoni e i successivi imperatori del Sacro Romano Impero… Un’ultima cosa che li fa incacchiare è dir loro che sono dietro a noi industrialmente, e anche come agricoltura e vinificazione, nonché come ricchezze artistiche, dove l’Italia non teme paragoni con chicchessia. Ad esempio, se al Louvre togliamo la pittura italiana, che cosa gli resta di grandissimo in questa branca delle arti figurative? Rembrandt, Rubens e i loro Impressionisti. Per finire scherzando: loro, a Johann Sebastian Bach possono opporre più o meno Jacques Offenbach, che peraltro era alsaziano, quindi mezzo-tedesco. Vive la France, senza ironia. Basta così. Piuttosto servirebbe un sussulto collettivo del Vecchio Continente, al di là di divisioni tra le parti politiche, che sono in larga misura superate dai fatti: non solo per la presenza di Trump, ma per tutto ciò che è cambiato e che richiede altre chiavi di lettura e altre stature politiche rispetto alle attuali, capaci anche dell’opportuno cinismo realistico. Si studi la storia del XX secolo per comprendere i giorni presenti, specialmente gli anni che vanno dal 1933 al 1939 (chi la conosce sa che cosa intendo): può essere, perché no, maestra capace di impedire analoghi disastri
I grandi modelli morali della politica sono stati ampiamente elusi e delusi dalla politica contemporanea, da tutti, certamente dai dittatori e dagli autocrati, ma anche – se pure in modo diverso – dai rappresentanti eletti nelle democrazie liberali. Uno di questi è il Presidente della Repubblica Francese, storica maestra di democrazia. Intanto qui parlerò di quest’uomo, riservandomi altre modeste biografie per le prossime settimane. Dico subito che il Macron politico nulla ha a che vedere con i grandi personaggi (nel…
Discorsi su papa Francesco e dintorni…
Se io dico “Francesco” chi ascolta può pensare, a mio avviso, una di queste tre cose, o anche più: 1) si tratta del nome della persona stessa che incontro, oppure di una persona di cui si parla; 2) si tratta di papa Francesco; 3) si tratta di san Francesco d’Assisi, che è il più noto dei santi con questo nome. Forse, se la persona da me interpellata è più interessata alla cultura, potrebbe pensare anche a…
“Maestri e maestre di pensiero” incomprensibili, disutili, da rapper e trapper, fino a una Litizzetto e a un Conte Giuseppe
Di mattina do solitamente uno sguardo ai tg vari ed eventuali, cambiando canale. Quasi sempre indugio su Canale 48, che hanno recentemente “normalizzato” da un’impostazione diversa, sbarazzina, che gradivo. Forse perché Lorenzo (non ricordo il cognome) la faceva troppo da protagonista. Verso le 7, prima della Rassegna Stampa dell’usuale Roberto Vicaretti, simpatico, anche se trasparentemente di parte, e ciò mi disturba anche se è dalla mia parte, danno qualcos’altro. Niente da fare: anche i giornalisti, prima di riferire notizie di…
TRA MENTE E CORPO, TRA CORPO E MENTE. “Dì degli altri solo ciò che diresti e nei modi che useresti in loro presenza”, dovrebbe essere un imperativo morale da osservare, sempre. Ingenuità od onestà? Occorre, perciò, imparare a pensare in modo critico e libero, e a meditare, come abitudine quotidiana… e poi occorrono anche disciplina e respirazione consapevole per vivere bene e con gli altri
“Dì degli altri solo ciò che diresti e nei modi che useresti in loro presenza“, dovrebbe essere un imperativo morale (kantiano) da osservare, sempre. Occorre (imparare a) pensare in modo critico e libero, e a meditare, come abitudine quotidiana… occorre disciplina e respirazione “consapevole” per vivere bene e con gli altri. Non va bene, prima di tutto per sé stessi, pensare prevalentemente male degli altri, anche se si constata che c’è molto male nel mondo, e quindi negli altri.
In Liguria, alle elezioni regionali, non ha votato più nemmeno un elettore su due, cioè il 45,6%… e vinti e vincitori, ma soprattutto i “vinti”, il centro sinistra, invece di affrontare questo tema drammaticissimo per la stessa democrazia, sta indugiando su argumenta come il cosiddetto “campo largo” sì o no, et similia, etc… Un disastro
La sinistra italiana è inquinata e gravemente danneggiata da diversi anni innanzitutto e soprattutto da Giuseppe Conte, che di sinistra non è, ma è invece un uomo – di per sé – assai vanesio e politicamente incapace di stare-dentro un’alleanza, senza avere sempre la pretesa di tornare a fare il “Capo del Governo”, cui tiene in modo evidente, anche se a volte a volte nascosta dietro ambigue e noiose circonlocuzioni verbali (che esprime con un timbro di voce – a…
I giornalisti, anzi alcuni di essi, credono di essere il quarto potere, oltre Montesquieu e il Quarto Potere (cf. il film “Citizen Kane”) di Orson Welles. Io sono per una democratica, improntata al buon senso e alla buona educazione, “perimetrazione” del loro potere, che è enorme e a volte perfino ab-norme: in altre parole devono capire che il loro ruolo non è sostitutivo della politica, ma di narrazione intellettualmente onesta di ciò-che-accade nella politica, nella società, nell’economia, nella cultura, nel mondo… Vi sono però anche giornalisti di una specie quasi eroica, gli inviati speciali, che spesso a rischio della loro vita ci raccontano le cose più terribili che accadono nel mondo, soprattutto ai confini e spesso dentro le guerre, mentre noi facciamo tranquillamente colazione affacciati su un qualsiasi meraviglioso paesaggio italiano
Quando sento un giornalista che apostrofa un ministro della Repubblica, non con un normale ed educato “Signor Ministro, vorrei chiederle…”, ma con un secco e a volte burbanzoso “Ministro, senta… oppure, ministro le ho chiesto un’altra cosa“, mi ribollono un po’ le viscere, e mi verrebbe da chiedergli “Ma tu chi sei per parlare così a un Ministro?” E non mi ribollono perché non ritenga che i media abbiano come precipuo dovere quello di far conoscere al pubblico ciò che…