Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Esiste l’amore puro? se sì… che cosa è?

Potrei cavarmela rispondendo alla domanda del titolo con una citazione antica, greco-latina, paleo-cristiana, in buon latino stoico à là Seneca, oppure in evangelico agostiniano: l’amore-puro-è- l’amor benevolentiae, cioè l’amore che-vuol-bene-all’altro in modo disinteressato, senza attesa di gesti o di sentimenti di gratitudine.

Detta così sembra semplice: tu ami una persona e basta. Non procedi oltre. Non ti aspetti nulla. Il tuo sentimento procede unilateralmente verso l’altro e lì sta, come il de-stino, costituendo la struttura-della-relazione, dal tuo punto di vista, che non è mai quello dell’altro/ a.

Se vogliamo specificare in concreto ciò che sia l’amore puro basta pensare ai genitori, alla madre in particolare, che ama e basta, il proprio figlio, anche se si chiama, a mo’ di esempio, Renato Vallanzasca, oppure se si tratta di un/ una qualsiasi figlio o figlia un po’ egoista, autoreferenziale, perché ciò che conta al mondo sono solo i propri interessi o le proprie paure di essere messi o messe in disparte.

La madre è un po’ come la Caritas paolina (cf. 1 Corinti 1-13), perché nulla chiede… ma tutto capisce, tutto sopporta. Anche a costo di farsi sbriciolare nella propria umanità e nella propria libertà di persona, che è irriducibilmente unica e sacra.

Ma è proprio solo così l’amore puro?

Direi di no, perché anche l’amor materno ha anche caratteristiche egoistiche (pure da me sperimentate, anche se in modo moderato), che a volte rischiano di condizionare la vita dei figli.

Ho in mente casi nei quali questo “amore puro” è talmente intriso di egocentrismo da diventare egoistico e dannoso per la persona amata. Un amore del genere non è più puro, perché è inquinato dalla centralità di chi-ama, che a volte non si rende conto di come esprime questo sentimento ab-soluto, ma non esente-dal-proprio-personale-egoismo.

In ogni caso l’amore materno-paterno richiede una corresponsione, una reciprocità da parte dei figli, almeno nella norma naturale-culturale. Anche l’amore genitoriale, che forse è la tipologia di maggiore potenza affettiva, non può essere del tutto puro, nel senso del dis-interesse per un vantaggio più o meno corrispettivo. E questa reciprocità deve essere anche rispetto per l’umanità irriducibile e la personalità del genitore.

Si può, dunque, ragionevolmente, affermare che un “amore-puro” assoluto non esiste, perché non si può dare nell’umano vivere.

I greci avevano tre verbi per definire l’atto di amare: agapào, che significa, appunto amore di benevolenza, philèo, che significa amore di amicizia e per le cose (belle) e, infine, erotào, che dice l’amore fisico, corporeo, erotico.

Se i primi due tipi di amore sono di cristallina chiarezza, anche constatando l’impossibilità che sussistano in purezza assoluta, il terzo tipo, che rappresenta l’erotismo, pone il tema complesso del rapporto amoroso tra i sessi, innanzitutto tra maschi e femmine.

E vengo immediatamente alla domanda: in questa fattispecie si può dare l’amore puro?

Se quanto affermato sopra per l’amore agapico è vero, analogamente si può affermare altrettanto per l’amore erotico, che però possiede una ricchezza di componenti superiore.

L’amore erotico è il locus dove si realizza il massimo di reciprocità nell’unione dei corpi, per cui questa modalità unitiva lo realizza. Si può anche dire che forse questa è l’unica dimensione dell’amore nella quale si può realizzare una purezza superiore, anche se non mai assoluta.

Infatti, l’uno o l’altro degli amanti, se ama veramente, mostra all’altro il proprio disinteresse primario per il proprio piacere fisico, poiché desidera dedicarsi primariamente a quello del partner, che viene prima (non nel senso orgasmico, ma nel senso-che-precede-come-valore), e costituisce e struttura anche il proprio piacere.

L’amore erotico puro è l’amore più vicino alla perfezione, anche se è sempre cagionevole di cadute nell’egoismo individuale.

Vediamo ancora, per capire se e in che modo possa darsi l’amore puro o incondizionato: l’amore incondizionato rappresenta la massima forma di affetto e dedizione, caratterizzata da una totale accettazione e sostegno, indipendentemente dalle circostanze. Si tratta di un amore puro, di un legame profondo e duraturo che non è condizionato da aspettative o interessi personali.

L’amore incondizionato rappresenta la massima forma di affetto e dedizione, caratterizzata da una totale accettazione e sostegno della persona amata, indipendentemente dalle circostanze.

Si tratta dunque di un amore puro, di un legame profondo e duraturo che non è condizionato da aspettative o interessi personali.

L’amore puro, quindi, in senso assoluto non-esiste, ma l’uomo e la donna, con la volontà di mostrare una sincera purezza di cuore possono indefinitamente avvicinarvisi.

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