Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Il Cav e la Comare

Silvio se ne va, viva Silvio! Come si dice, “ponti d’oro a chi cede il passo“.

Vi è una fisiologia in tutte le “durate”. La vita vince, la vita insegna, la vita e la morte rimangono uguali (Augusto Daolio).

Pànta rèi, tutto scorre, insegnava il sommo Eraclito,  Ἡράκλειτος, di Efeso, l’oscuro filosofo del divenire.

Oppure si legga il capitolo primo di Qoèlet, il biblico Convocatore, che vi facilito qui di seguito:

1  Parole di Qoèlet, figlio di Davide, re a Gerusalemme.
2  Vanità delle vanità, dice Qoèlet,
vanità delle vanità: tutto è vanità.
3  Quale guadagno viene all’uomo
per tutta la fatica con cui si affanna sotto il sole?
4  Una generazione se ne va e un’altra arriva,
ma la terra resta sempre la stessa.
5  Il sole sorge, il sole tramonta
e si affretta a tornare là dove rinasce.
6  Il vento va verso sud e piega verso nord.
Gira e va e sui suoi giri ritorna il vento.
7  Tutti i fiumi scorrono verso il mare,
eppure il mare non è mai pieno:
al luogo dove i fiumi scorrono,
continuano a scorrere.
8  Tutte le parole si esauriscono
e nessuno è in grado di esprimersi a fondo.
Non si sazia l’occhio di guardare
né l’orecchio è mai sazio di udire.
9  Quel che è stato sarà
e quel che si è fatto si rifarà;
non c’è niente di nuovo sotto il sole.
10  C’è forse qualcosa di cui si possa dire:
«Ecco, questa è una novità»?
Proprio questa è già avvenuta
nei secoli che ci hanno preceduto.
11  Nessun ricordo resta degli antichi,
ma neppure di coloro che saranno
si conserverà memoria
presso quelli che restano.

Una lettura che consiglierei a Silvio, e anche a Pierluigi, che per un anno ha strillato come una attempata comare romagnola “Deve andarsene“, null’altro o pochissimo dicendo, stentoreggiando le parole in iterate e pedantesche cadenze, e anche ai suoi chierichetti senza tonsura Bindi e Franceschini (ah, Enrico Letta in che compagnia ti trovi!), e anche agli incredibles Fini, Casini e Rutelli, talmente improbabili da rasentare la fiction. Adatti, più che altro, visto che sono anche televisivamente bellocci (?)  a un casting. Mi hanno dato fastidio fisico i loro discorsi (si fa per dire), quasi astringendomi i visceri, dalle parti esterne fin nei precordi oscuri dell’intestino. Altri vi sono, con nomi impronunziabili, imbarazzanti, che lascio al gentil lettore ospite immaginare, godendo. A proposito, ora che Berlusconi si è dimesso, Fini si dimetterà, o farà finta di nulla con il sorrisetto “bamba” che lo fisiognomizza?

Per tacere di Di Pietro incespicante e di Vendola, il leggiero narratore ambulante.

Ahinoi.

Non ho mai votato Berlusconi e i suoi, né Bossi etc., ma non riesco a votare neppure altri, se decidono tutto a Roma, penosa oligarchia di autoreferenziali mediocri, imprecisi e claudicanti demipensatori e incertissimi decisori di politica.

Con il loro codazzo di pentiti, traditori, voltagabbana e altre bestialità.

La politica italiana di questi tempi non è come le aziende migliori, che sono tali in quanto hanno sviluppato cultura e intangible assets (un sapere originale e intoccabile), è all’opposto, sprovvista di quasi ogni sapere umano, etico e pratico.

Ora, che arrivi Monti, e qualcuno dica che l’Italia è commissariata dalla BCE dipende prevalentemente dall’insipienza della politica italiana, tutta, … e dal fatto che l’euro/dollaro/yen/yuan etc. governano al di sopra della politica. Riforme della burocrazia, sviluppo ecosostenibile e di qualità, ricerca, welfare responsabile e riforma elettorale per ridare la parola agli elettori, vigilanza del buon Presidente Napolitano, e poi nel 2013 a votare, speriamo, facce diverse da quelle che ci hanno annoiato a destra e a manca negli ultimi quindici o vent’anni.

Per l’amor di Dio e di Maria,

e per lo Spirito Santo per lo quale troviamo la Luce.

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