Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Tommy, The Wall, Guerre e Muri

 

 Prima la voce di Roger Daltrey e poi quella di David Gilmour.

Domenica mattina contro la guerra e contro i “muri”, dentro e fuori di noi.

Who e Pink Floyd, tra la fine dei ’60 e gli ’80.

La giornata è uggiosa come una delle ultime canzoni di Lucio Battisti.

Gli arpeggi si alternano alle bombe.

Struggimenti rinnovati nelle dis-torsioni e torsioni del tempo.

L’ineluttabile sortito dal belluino albergante nell’umano.

“…they are breaking the Wall“. Muri, fuori e dentro l’uomo.

… e anche (are breaking) chi crede che l’Uomo come genere sia convertibile

(perdòno i grandi socialisti utopisti e Marx stesso,

ma non gli epigoni loro, odierni, più o meno impaludati in mossette

e false modestie, in solidarismi buonisti e a senso unico) 

a generiche bontà planetarie.

Costoro silenti ascoltino l’emersione della “separazione-falsa santità”,

della cattiveria-cattività-cattiva dell’umano.

E si guardino a destra e a manca: troveranno prigionieri ovunque.

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