Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Felicità versus tonteria/ consapevolezza

la_grande_arte_europea__una_montagna_di_caccaSono sempre più convinto che la sensazione di felicità sia sempre più direttamente proporzionale alla tonteria e inversamente alla consapevolezza. Uno tanto più è ottuso tanto più pensa di essere felice, come gli stupidini che si affrettano ad intasare il lago d’Iseo, di cui magari prima non conoscevano neppure il nome. Pur di esserci, svengono perfino, e poi sono contenti di essere svenuti essendo venuti dove si doveva venire.

E allora gli artisti e anche gli “artisti” fanno bene a prendere per il culo chi si fa prendere per il culo, perché se lo merita. Si potrebbe pensare che sono un poco crudele e insofferente verso alcuni, ma non è vero, dico solo che vi è una stupideria colpevole, non solo una carenza di neuroni oggettiva, e perciò non colpevole.

Anche l’ignoranza può essere colpevole, e allora è “area mentale” nella quale si possono evidenziare tendenze verso la commissione di reati o di peccati, a seconda se si intenda l’ambito laico o religioso. Vi è senz’altro un’ignoranza incolpevole e questa non prevede conseguenze di tipo etico. Chi ha conosciuto la filosofia greco-latina può essere più colpevole di chi ha vissuto nella foresta pluviale indonesiana, lui e i suoi avi. In altre parole, tanto più una persona è acculturata o vive in zone “colte”, tanto più è colpevole di ignoranza e di stupidità.

L’antropologo politicamente corretto potrebbe rimproverarmi una sorta di qual razzismo indiretto, ma rintuzzo volentieri l’accusa, perché sto semplicemente mettendo in ordine il pensiero: chi ha più mezzi conoscitivi od economici ha più doveri verso sé e verso gli altri. Mi sembra semplice.

Pensa, gentile lettore, all’immagine messa sopra, la “merda d’artista” di Piero Manzoni. Opera d’arte, come la passerella gialla di Christo sul Lago d’Iseo. Siamo d’accordo?

No, per nulla! Ho appena visitato i Musei Capitolini, in quel di Roma per lavoro, ma con un ritaglio di tempo estetico.

Ho visto il Marco Aurelio in bronzo, statuaria greca di allievi di Fidia, Caravaggio, Tiziano, Van Dick, Rubens, Palma il Vecchio, il Guercino, e la Piazza indescrivibile di Michelagnolo, e poi le chiese barocche lungo il Corso, e Piazza del Popolo, ancora Caravaggio, Raffaello e Bernardino di Betto (Pinturicchio).

Non scherziamo. L’opera di Manzoni resta una merda, come la passerella di Christo. Per me. Soggettivamente, è ovvio. Ma anche oggettivamente, ché la bellezza abita da un’altra parte, ai Capitolini e nel paesaggio lacustre, incontaminato, del lago, nelle sue acque iridee, nei piccoli borghi punteggiati di piccole luci notturne, nei grandi boschi lungo le rive, nel cielo stellato e silente. Oh Natura, maestra insuperabile di ogni immaginazione d’artista!

Post correlati

0 Comments

Leave a Reply

XHTML: You can use these tags: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>