Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

La bocca degli stupidi

IMG-20160602-WA0019…non sta mai chiusa , caro lettor mio!

Naturalmente nulla c’entrano (gli stupidi) con l’immagine a lato che, casomai, serve a sottolineare la distanza tra il nobilissimo rapace, cui sono affezionato, e loro.

Continuo la mia, oramai storica, raccolta con recenti esempi :

Zenga commenta Francia-Albania e usa la frusta e apparentemente metafisica espressione “attaccare gli spazi, attaccare la profondità” per dire il movimento senza palla degli attaccanti protesi alla rete avversaria. Oppure “fare a sportellate” per dire che un attaccante si oppone rudemente a un difensore che lo marca, e viceversa. O anche, se si vuol dire che la possibilità di colpire con un gol la squadra avversaria, l’espressione sdoganata è “far male”, metafora impropria e perfino ridicola. In che senso “far male”? perché un goal nella competizione calcistica è un “far male”? Ma perché parlare così? Scimmiottamento di di qualche giornalista che un dì ha iniziato a parlare in questo modo: il resto lo fa la povertà lessicale e la pigrizia. Addormentamento certo, da parte mia. Come mi piacerebbe rileggere ora le cronache sportive di Buzzati, o Brera, o Raschi sulla Gazzetta rosa, per ristorarmi lo spirito!”

Stamani, “bufera su D’Alema”, perché avrebbe dichiarato un’intenzione di voto per “Lucifero” piuttosto che per il candidato PD di Roma. Non mi interessa Lucifero, che magari ha il sorriso della  bellinuccia Raggi, ma il termine “bufera”, unico modo giornalistico per dire difficoltà, confusione, casino, problemi, conflitto, scontro, oppure addirittura disastro, catastrofe, cataclisma, ah no, perché per questi ultimi termini il giornalismo imperante usa “apocalisse”, facendomi infuriare di pietà, è ancora lì, ad annoiar mortalmente.

Brexit! Grexit! a dire “British Exit” o “Greek Exit”, cioè “uscita dall’Unione Europea”. Un acronimo abusato e stancante. Possibile che non sia possibile parlare diversamente?

Un altro sintagma consueto e tritamente ripetitivo, dopo ogni strage, è “mai più morti, mai più eccidi” etc, purtroppo anche di Francesco papa e di president Mattarella, che di suo ha anche timbri e toni vocali assopenti.

Manuel Valls, primo ministro di Francia, invece, rompe questo cliché con intelligente realismo: “Vi saranno ancora attentati e morti innocenti (l’unico aggettivo che si potrebbe risparmiare, perché se un attentatore uccide un delinquente è meno colpevole che se uccide un non-delinquente?”

Valls ha ragione: la violenza è intrinseca all’uomo in questa fase di antropo-ominizzazione, questo tipo di violenza, politico-religioso-economico-patologica. L’intelligence e le polizie possono ridurla, ma non eliminarla del tutto.

Caso Regeni: ferma restando l’ineluttabile esigenza di avere dall’Egitto informazioni complete ed esaustive sull’assassinio di Giulio, mi sembra una totale idiozia dichiarare quella grande Nazione “non amica”. Che  c’entrano gli ottanta milioni di egiziani con i servizi e gli ufficiali governativi collusi o autori del delitto orrendo?

Femminicidio: e qui la tontaggine si fa suprema, anzi superna, alta come l’Olimpo degli dei iracondi e umanissimi del mito antico. Ancora una volta: l’uccisione di una donna è un OMICIDIO. Punto.

E de quo satis, in hoc die, amice!

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