Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Calderoli, l’affaire Kazakistan e il giovin signor fiorentino

Stanco, sono stanco di cose che, anche se importanti in sé, diventano ancora più importanti per cinismo, per opportunismo.

Calderoli ha detto una cazzata infame sulla ministra Kyenge, ma ora c’è il rischio (remoto, peraltro) che cada il Governo, se Alfano non riuscirà a essere credibile sull’affaire Kazakistan, in ogni caso fatto grave. Due cose importanti, ma infinitamente meno di altre. Calderoli è un uomo fuori controllo, come non pochi della politica. Anche chi fa finta (o crede) di ragionare seriamente,  come un Vendola a o una Boldrini (quando attacca perfino Miss Italia!), è fuori controllo, della ragione raziocinante, intendo. Costoro amano non la verità ma la “propaganda fide” fidandosi della credulità popolare.  Non intendo le reazioni alla stronzata di Calderoli, ma le frasi fatte, la stereotipia delle loro quasi quotidiane affermazioni di travet della politica. Una terza cosa iper-mediatizzata è il forsennato attivismo del Sindaco di Firenze che si comporta come un capo del Governo in pectore, di fatto indebolendo l’onorevole e necessario (in senso filosofico) lavoro di Enrico Letta. Renzi è un ambizioso irresponsabile, e lo dico, more solito, senza temere gli strali delle “madonnine infilzate”  della sinistra che conta. Non a caso Repubblica lo sponsorizza, sempre in chiave antiberlusconiana. Ma stia un po’ zitto e si accontenti a 38 anni di fare il sindaco di una delle più belle città del mondo. Mona! E qui mi fermo.

Sono stanco che si occupi spazio mediatico e si chiacchieri su cose che altro non sono se non centesimi, millesimi, in termini di importanza, rispetto alla situazione economica, al tema dell’occupazione, del reddito delle famiglie, c.!

Sviando l’attenzione del pubblico, si vendono copie di quotidiani e settimanali. Titillando il pubblico nel bassoventre, si può procedere nei proclami-prodromi del nulla effettuale, nella predicazione sterile, nella propaganda militante-militonta.

La smettano di far finta di stracciarsi le vesti, questi minuscoli “Caifas” nostrani, ché il giochino si svela. Gran sacerdoti (si fa per dire) dell’inezia, della quisquilia, del cerchiobottismo perditempo.

Ma sanno questi cretini che bisogna pagare subito le imprese che hanno lavorato per lo Stato?

Sanno questi cretini che bisogna ridurre la spesa pubblica inefficiente e la fiscalità generale, diretta e indiretta?

Sanno questi cretini che i posti di lavoro non si ottengono per decreto?

Sanno questi cretini (sempre loro sono quelli citati sopra, e tanti altri) che la priorità è il lavoro, l’impresa e l’occupazione, perché se non si crea valore aggiunto reale, tra qualche tempo non ci sarà nulla da sgranocchiare neanche per loro e per le burocrazie corrive e complici?

Sanno questi cretini queste cose elementari, o deve accadere qualcosa di più grave perché si sveglino dal torpore idiota nel quale sono avviluppati?

Si lasci lavorare quel brav’uomo di Letta: finalmente abbiamo qualcuno che non ci fa vergognare in giro per il mondo.

Prego il paziente Spirito che indugi ancora tra noi, rifilando qua e là qualche schiaffo e qualche consiglio, ma più schiaffi che consigli, temo. E auspico.

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