Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Il delinquente “naturale”

Molti pensano che la natura umana non esista, ma che vi siano solo gli individui, nella loro irriducibile molteplicità.

E’ chiaro che da un punto di vista del reale-concreto l’umanità non esiste, ma esistono i singoli uomini e donne costituenti l’umanità. L’umanità è un’astrazione, come può esserlo la gattità, se parliamo della caratteristica animale caratterizzante i gatti.

Però, concettualmente abbiamo bisogno di considerare la nozione di umanità per capirci quando ci riferiamo agli esseri umani, che sono “animali razionali“, primati, mammiferi, vertebrati, etc..

Se si può dare il concetto di umanità, concetto metafisico, da ciò si può inferire che esiste anche la natura umana, concetto biologico e psicologico, come minimo comun denominatore dell’umanità.

Disciplinarmente siamo nelle scienze umane, e specificamente in antropologia filosofica.

E dunque, se si può dire che esiste una natura umana, da ciò si desume che esiste anche l’attributo di “naturale”.

Ora, quando si dice “naturale” ci si riferisce a una caratteristica denotativa forte di un soggetto.

La natura è struttura, sorgente di movimento, sostanza e forma determinante (Aristotele, Tommaso d’Aquino), Parmenide la direbbe come essere, anche se -noi crediamo- sottoposta al divenire eracliteo del molteplice (cf. Darwin).

Veniamo a un esempio: la condanna di l’altrieri inflitta a Berlusconi per reati di tipo fiscale. Il giudice ha letto il dispositivo della sentenza, atto, pare, ritualmente inusuale, nelle cui conclusioni si trovava l’affermazione: “Berlusconi è portato naturalmente a delinquere“.

Non ho mai votato per Berlusconi né mai voterò per una cultura politica di tal genere, che mi crea perfino problemi di squilibrio mentale, e non provo per quest’uomo particolari sentimenti di apprezzamento, troppo vanesio ed autoreferenziale per i miei gusti, così come sono nauseato in generale dai politici attuali quasi tutti, con rare eccezioni. Né condivido il suo concetto di potere, legato a una visione aziendalistico-carismatica, e non di attuazione di un servizio esercitato con autorevolezza.

Ma nell’affermazione riferita in sentenza di condanna trovo qualcosa di presuntuoso, approssimativo, sprezzante della ricerca antropologica e scientifica, e perfino un po’ malato.

In base a quali elementi chi ha scritto la sentenza può affermare quanto sopra? In che senso intende la “natura umana“? Quale il significato del sintagma “delinquente naturale“?

Per conformazione cranica e fisiognomica, come riteneva Cesare Lombroso?

Per coazione a ripetere?

Per delirio ossessivo?

Per possessione diabolica?

Per introiezioni di vizi fin dalla più tenera età, con sommo disdoro di mamma Rosa?

Perché la Bindi, pobrecita, è scandalizzata dal fatto che tal uomo ha governato l’Italia? Bindi, ma gli italiani che l’hanno votato, io mai fra questi (non ho mai votato per te né mai ti voterò, perché mi piaci ancora meno di Berlusconi) sono tutti complici di compar Satanasso?

O forse chi ha scritto la sentenza non ha alba della complessità della mente umana, che non è solo data dalla genetica, ma ancor di più dai fattori spirituali-culturali dell’educazione, dell’ambiente e della formazione primari, e poi dal loro sviluppo nel tempo.

Non perché naturalmente delinquente Berlusconi ha commesso, se dimostrato da tutti i gradi di giudizio, un reato, e teologicamente un peccato, ma perché culturalmente ha ritenuto di pensare che oggi se non si è furbi e vincenti non si è nessuno.

Questa è la lezione, questa è la visione, questo è il monito per chi vuol cogliere altro dalla vita. E questo vale altrettanto anche per coloro che stanno brindando per una sentenza di primo grado, in preda al malanimo, amando il male dell’altro, godendone perfino, fondamentalmente invidiosi nel senso delineato da sant’Agostino e san Gregorio Magno (con occhio malo verso l’altro).

Costoro non sono migliori di chi è stato condannato: non sono delinquenti per natura, sono solo meschini, talora profittatori, a volte idioti cognitivi, spesso opportunisti senza arte né parte.

Berlusconi e tutti costoro farebbero bene a togliersi, tutti, semplicemente e serenamente (ah quanto sono “sereni” questi inquisiti!) dai coglioni.

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