Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Gli “intellettuali”

Sono “organici” (gramscianamente) se  servono al partito.

Benjamin Franklin ne ha scritto un ritratto molto divertente, e così qualche decennio dopo Schopenhauer.

Bene. Spiace vederli all’opera ora con l’ennesimo appello, prima firmato da una decina di loro “molto importanti”, e poi da altri ottomila. Non meravigliano nomi come il “prezzemolo Saviano”, Michele Serra, Benigni, don Ciotti, sempre molto politicamente corretti; né ci si stupisce di Neri Marcorè e del superpagato menarrosto Fazio. E neppure dell’adesione di radical chic-Barbara Spinelli o di Salvatore Settis.

Mi dispiace vedere in lista con costoro persone come Remo Bodei e Roberta De Monticelli, pensatori veri.

L’ultima volta che sono scesi in campo facendosi ricordare erano il nerbo del “popolo viola”: popolani in tuta blu che facevano i girotondi attorno ai palazzi romani del potere e poi si ritiravano su qualche terrazza per il cocktail. Naturalmente tra loro non mancavano mai i più operaisti, in cashmere. Letture preferite: Repubblica e Micromega, gente con cognomi doppi e fighi.

Presenti in tutti gli ambienti, perfino al festival di Sanremo, dove stavano quest’anno per fare vincere l’orrenda canzonazza di Elio ai danni di Marco, votato dal popolo. Importante? Non molto, ma abbastanza per capire come sia pervasivo il loro snobismo, la puzza che tengono sotto il naso, l’alterigia, l’albagia dissimulata da un democraticismo conclamato. Ridicoli!

Questa volta il tema è una perorazione al Movimento Cinque Stelle perché ascolti finalmente Bersani e sia responsabile, aiutandolo a pettinare le bambole.

Tristitia summa in hoc momento mentem meam pervadit.

Intellettuali sono, invece, tutti gli esseri umani provvisti di intelletto, di qualsiasi scolarità siano, quando usano la logica e l’argomentazione razionale, io, tu, caro lettore che hai pazienza, i nostri amici, conoscenti, colleghi, parenti, avversari e perfino i nemici. E, direi, animali compresi, con il loro proprio livello di psichismo naturale

Mentre per gli intellettuali di cui sopra i nemici e gli avversari non sono intellettuali, perché decerebrati o almeno ingenui.

La superbia intellettuale è il più grave dei vizi capitali, perché è una superbia inflata sui, come ogni sapere autoreferenziale, nato morto e foriero di nulla.

 

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