Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Lettera a Schwazer: caro Alex…

…piangendo hai ammesso di aver sbagliato, e di meritarti la giusta punizione. Hai detto parole sane e le ho sentite sincere.

Che ti è successo? Era talmente tanta la paura di non vincere ancora come a Pechino, che ti sei rassicurato con l’Epo?

Ma che pensieri ti sono passati per la testa? Forse il timore delle lodi mediatiche e delle speranze pompate dai giornali, che, in caso di mancata vittoria, il giorno dopo si sarebbero trasformate quasi certamente in spietate critiche o addirittura invettive contro di te, per l’eventuale fallimento?

Forse hai visto troppe volte questo meccanismo perverso, perfido e idiota sulla stampa e tra gli intervistatori, in caso di vittoria proni laudatori, e in caso di sconfitta spietati commentatori di un mancato successo, immediatamente capaci di commentare in questo modo: “…magari si intravedevano impercettibili segni di declino“, con un linguaggio stereotipato e sciattamente moralistico?

Ora paghi come atleta e come uomo, ma tu ci sei ancora come persona!

Hai chi ti vuol bene e  non ti molla, come può fare lo spietato cronista, giudice dalle spesso facili e poco sorvegliate parole.

Forse è un momento nel quale tu puoi crescere, sia pure nel dolore e nella vergogna.

Questi tempi sembra siano tempi nei quali è scomparsa la vergogna: anche gli atti più sordidi e vergognosi (pensa ai furti della politica, Lusi, Belsito e compagnia cantante, capi partito conniventi o scemi, e altro di simile) non sono accompagnati dalla vergogna.

Tu invece piangi e ti vergogni: le tue lacrime sono un lavacro umile e necessario. Sei molto, molto migliore di loro.

Ora raccogliti in te stesso, permettimi di dirti questo come fossi un tuo vecchio amico, nei silenzi delle tue montagne, stai con chi ti ama e ti apprezza, e ti valuta per quello che sei, non per quello che avresti voluto mostrare a tutti i costi di essere.

Vedrai che dal silenzio e dalle lacrime che si asciugheranno al sole di questo agosto, sorgerà da te un nuovo Alex, che è già dentro di te.

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