Candidature e Catecumenato
Comincia il battage.
Per strada faccioni sorry-denti “votantonio, votantonio“. C’è un tizio che ha già tappezzato spazi e si presenta, lustro e pettinato e vincente come homo novus. Appena battezzato.
Poi c’è la recente star mediatica che avrebbe encantado irresistiblemente i maggiorenti romani del secondo partito italiano e, a furor di popolo (del web), candidata al laticlavio europeàn. Con purezza da catecumena. E comincia già ad impartire lezioni a destra e a manca, lasciandomi impressionato. Si fa per dire.
Digrignando i sorry-denti, segretari e leader del mismo partido si affrettano a lodare la scelta, asserendo che è così che si ascolta la base, è così che si rinasce. Parbleu.
Lori sarian i vertici, (se dise en idioma veneto). Ma, come san bene i geometri, basta ruotare il poligono e le basi cambiano, con i vertici.
Dall’altra parte invece le scelte son già fatte, tutte a Roma. Così come faran anche quelli di cui sopra.
Vien da considerare, ed è un discorso antico, che si è persa memoria di gente fededegna, la quale stia in politica per spirito sodale.
Personalmente ho da fare uno sforzo grande per memorare volti di tal fatta, sapendo che i migliori stan fuori dal consessum (che è dove ci si siede e lì si rimane in perpetuo).
Colà infatti vi è l’accolta di alcuni tra i peggiori, furbastri, senza mestiere, tuttologi ignoranti, al netto di qualche rara avis, il cui nome, però, sui due piedi non ricordo.
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