Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Accudimento, Accanimento, Misericordia, e cos’altro ancora?

Leggo in questi giorni su quotidiani nazionali che le suore Misericordine di Lecco si sarebbero “accanite” nell’accudimento quotidiano di Eluana Englaro per diciassette anni, accanimento-accudimento che è consistito in ciò che tutti sanno (ospitalità, pulizia, compagnia, nutrizione, sguardi, preghiere sussurrate, detto così, random…), mentre chi si è occupato a Udine dell’attuazione del protocollo di toglimento dell’alimentazione  e dell’idratazione avrebbe usato misericordia, così interrompendo l'”accanimento-non-misericordioso”.
Si fa fatica a commentare lo stravolgimento semantico ancor  prima che etico presente nel giudizio letto sui due comportamenti opposti, perché troppo clamoroso è il deficit cognitivo sotteso in chi opina in tal modo, ovvero, ed è più probabile, dà da pensare che il tutto faccia parte di un disegno, lo stesso di chi vuole nascondere (pietosamente?) la sofferenza, di chi vuole togliere lo scandaloso Crocifisso da tutti luoghi pubblici, che della sofferenza è simbolo e archetipo, lo si voglia o non lo si voglia.
Ora il tema è ancora più chiaramente duplice: cognitivo ed etico, come in tanti altri campi.
Truppe si preparano, leggiamo, a proseguire nella “battaglia”, una specie di “armata delle tenebre dell’intelletto”. Armata composta dagli stessi “che dopo la Rivoluzione francese comandano le leggi dello stato”: fosse vero, incontrovertibilmente avrebbe avuto ragione Eichmann nella sua disperata difesa a Tel Aviv, ché anche lui applicava “leggi dello stato” (ispirate dagli esiti della Conferenza di Wannsee, fortemente voluta da Hitler e Heydrich). E invece concordiamo che l’alacre funzionario di Himmler ebbe torto, kantianamente e socraticamente torto.
Non si tratta, professor Zagrebelski, di autoritarismo, ma di richiamo a valori incontrovertibili, che non appartengono all’opinabile, ma ai fondamenti. Dire che l’uomo è intangibile, come recita l’art. 2 della Costituzione italiana non basta, bisogna ammettere che non può non sussistere a supporto di quell”articolo, così come della Dichiarazione universale dei Diritti dell’Uomo, anche un’Etica della Verità (con la maiuscola), la quale non conculca la libertà di coscienza, ma illumina questa libertà, esortandola a scegliere non fra infinite opzioni, ma tra le opzioni buone, cioè aventi l’uomo come fine.
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