Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Odio la parola “felicità” (un po’ come Tiziano Terzani, anche se lui si è accorto un po’ tardi… di odiarla), a meno che non la si intenda al modo sanscrito di “fecondità” e di “vita”, e invece amo le parole “contentezza” e “gioia”, mi spiego…

A meno che non si utilizzi il termine “felicità” nel senso e significato etimologici della radice sanscrita “fe”, che significa fecondità, odio senza requie il termine stesso, perché lo trovo illusorio e pericoloso. Ovvero, lo posso ammettere pacificamente, con il suo portato di noia, solo nei finali delle fiabe per bambini dove si trova la trita espressione “…e vissero felici e contenti“. Ecco, appunto “contenti”, ma contenti significa altro da felici… l’accontentarsi è bello e dignitoso, caro lettore. Ac-contentarsi di…

Continua a leggere

Donne diversamente note (o meno) del secolo Ventesimo… per ricordare a me e a chi legge che non vi sono solo uomini (maschi) importanti

Donne famosissime o famose…, o per nulla, come le nostre mamme, nonne, sorelle, spose, zie, amanti… Alcune brevi biografie senza alcun ordine cronologico, né mie preferenze personali particolari, anzi. Figurati, caro lettore, che cosa mi può interessare di Farah Diba, oltre ad ammettere che era una bella donna, per me più di Soraya Esfandiari, la principessa triste. Edith Stein. Inizio il mio racconto con questa delicata filosofa tedesca, ebrea e infine cattolica, allieva di Husserl, uccisa dai nazisti nel 1944.

Continua a leggere

Per i pensatori classici la “volontà” umana è una delle due facoltà che muovono l’agire libero dell’uomo stesso, assieme con l'”intelletto”; per Lutero e Spinoza è “sottoposta” a un determinismo radicale, mentre per Arthur Schopenhauer essa è lo stesso “essere-del-mondo-e-dell’uomo”, come una sorta di “metafisica” anti-metafisica; altre posizioni nel testo, fino ai cluster delle psicologie cliniche che trattano del libero arbitrio (libertà/ volontà) e dei suoi limiti

La volontà c’entra con tutta la vita dell’uomo, in qualsiasi modo la si intenda. La volontà è la facoltà propria di chi è intelligente, dicevano con semplicità, anche se con espressioni diverse, gli Scolastici, Tommaso d’Aquino, Alberto Magno, Giovanni Duns Scoto, Bonaventura da Bagnoregio e altri. Nella Tradizione classica platonico-aristotelica la volontà è intesa come facoltà dell’anima ben distinta dall’intelletto, con il quale opera in un continuo riferirsi reciproco, dove l’intelletto illumina le decisioni che la volontà assume, mentre…

Continua a leggere

L’amore vero non finisce, magari si trasforma, ma non ha fine

Ho trattato recentemente di questo sentimento che è molto più di un “sentimento” (i classici antichi e i Padri della chiesa lo chiamano, con intendimenti diversi, “passione”, una delle tredici codificate nello specifico elenco, la più potente, che contiene intrinsecamente l’etimologia di “patire”, di sofferenza), declinandone le varie modalità di esistere-in-diverse-essenze e modalità. Le riassumo nuovamente con i tre termini greci fondamentali: l’amore di benevolenza, disinteressato (agàpe), cioè quello che ha a cuore il bene dell’altro; l’amore per le…

Continua a leggere

Una visione “mozzafiato”, un paesaggio “da urlo”, una costiera “da favola”, oppure, di contro, una “bufera” su tizio e caio, e “apocalisse” su Milano, e altre strepitose stronzate come la chiusura dei bouquinistes parisiennes per le Olimpiadi del 2024. I media offrono questo, una miseria

Peccato! I buquinistes sul Lungosenna pare non ci saranno per le Olimpiadi di Parigi del 2024. Non si capisce il perché. Chiediamolo a Macron, ché forse lui ce lo sa spiegare. Una delle stronzate di cui qui parlo e con cui concluderò il pezzo. Nel titolo ho messo un po’ di frasi fatte tra le più idiote e trite del paesaggio mediatico, della pubblicità e del marketing. Provo a commentarle, visto che spesso si trovano nei baedeker e negli instant…

Continua a leggere

Occorre fare il bene ed evitare il male, in latino: bonum agere, malum vitare

Fare il bene, evitare il male. Facile a dirsi, difficile a farsi. Il vecchio detto classico interpella ogni momento della vita dell’uomo, ponendo una valutazione morale su tutti gli atti umani liberi. Le azioni umane vanno distinte tra ciò che viene agito liberamente e ciò che invece viene fatto, semplicemente, anche nei casi un agire costretto (o meno) sotto minaccia. Tant’è che la lingua latina prevede due verbi per dire “il fare”, come a) fàcere, che significa meramente un operare,…

Continua a leggere

Coppie umane d’ogni tempo, in quattro modalità

PRIMA modalità: o delle coppie empiricamente viste/ conosciute. Un caso: hanno tutti e due più di ottanta anni, forse quasi ottantacinque, moglie e marito, in piscina a fare ginnastica antalgica, per le articolazioni indolenzite, post traumatica, post tutto. Stanno sempre davanti a me. Lui è un po’ (con rispetto parlando) rinco, piegato con l’occhio un pochin spento, e lei – matronalmente – lo rimprovera e gli dà continue indicazioni, perché lui fa fatica a capire le istruzioni della giovanissima…

Continua a leggere

Brocci laudatio, o “la lode del brocco”: due esempi relativi a: un ciclista italiano presente al Tour de France 2023, incomprensibilmente stra-lodato dai cronisti Rai, che si distinguono anche per tifare insopportabilmente per uno dei più forti corridori del mondo, che non abbisogna per nulla del loro tifo scorretto, e un ex calciatore dell’Inter (definitivamente ex, lo spero per la grande squadra che non si merita comportamenti del genere)

…o persona poco capace, dappoco, di scarso talento. Quanti ne conosci, caro lettore? Io non pochi e assai diversi tra loro, anche se molti di essi si sanno – talvolta – nascondere bene, e addirittura riescono ad apparire perfino bravi. Ve ne sono numerosi in tutti gli ambiti e settori socio-economici e culturali, soprattutto in quelli pubblici e più mediatizzati. Molto numerosi li troviamo anche in ambito sportivo. Ma se ne incontra anche nelle relazioni interpersonali che ciascuno di noi…

Continua a leggere

I dispersi e i delusi della sinistra

Qualche tempo fa ho scritto qualcosa sul XVII Congresso del Partito Socialista Italiano del 1921, alle cui conseguenze ho cercato di comparare l’attuale situazione della Sinistra italiana. Ebbene, la conseguenza necessaria che qui riporto in estrema sintesi è la seguente: la situazione italiana è quella di una grande congerie di “dispersi e delusi” della sinistra, tal quale mi sento io da diversi anni, se non da decenni. Siamo in molti, non tema chi si preoccupa sempre e soprattutto di…

Continua a leggere

Livorno 1921, Teatro Goldoni, XVII Congresso del Partito Socialista, scissione a sinistra e nascita del Partito Comunista d’Italia guidata da Amadeo Bordiga, Antonio Gramsci e Umberto Terracini, tra altri. Nel PSI restano Filippo Turati e altri che ebbero ruoli successivamente fondamentali durante la lotta antifascista e nel Secondo dopoguerra. A 102 anni di distanza la segretaria del PD forse pensa di essere “un” Gramsci, ma è solo (forse) l’ombra di “un” Bordiga. Peccato che in giro non ci sia un Turati, né un Gramsci, né un Terracini, e la destra fa festa (notizie di prima mano dai vertici)

Nel 1921, dal 15 al 21 Gennaio a Livorno, viene convocato il XVII Congresso del Partito Socialista Italiano. I fascisti stanno già prendendo in mano le piazze, contendendole ai socialisti, ai repubblicani e agli anarchici e stanno per “marciare su Roma” (con una finta “presa del potere”) per avere l’incarico di formare un Governo di coalizione da Re Vittorio (il “re minimo”, epiteto mio, che mi sembra molto ben meritato, visti i seguenti ventidue anni di storia d’Italia e…

Continua a leggere