Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Pensieri, parole e opere per una “sinistra nuova”, evitando – per quanto possibile – le omissioni

Sono interessato a dare un contributo, nel mio piccolo, alla ricerca di temi, argomenti, priorità, ma soprattutto valori etici e politici per una “sinistra nuova”, non per una “nuova sinistra”, sintagma che potrebbe creare qualche ambiguità o fraintendimenti. Mi piacerebbe che questa mia riflessione arrivasse anche nelle stanze dove in molti si stanno dando da fare per farsi eleggere nuovi capi del Partito Democratico. Senza false modestie, penso che potrebbe essergli utile (se non opportuno o addirittura necessario, visto che…

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Il “dirittismo” è una “malattia psico-morale” vera e propria

Caro lettore, perdonami la scelta di questo orrendo neologismo, di cui non sono l’autore, ma forse uno dei primi utilizzatori: il “dirittismo”. Come tutti gli “ismi” pare essere qualcosa di sgradevole, di negativo, ed effettivamente lo è, come tutte le esagerazioni o deformazioni. Si tratta della de-formazione di “diritti”, i quali, concettualmente e storicamente di solito vengono collegati ai “doveri”. Storicamente, i “doveri” hanno sempre avuto la primazia sui diritti, fin dalle filosofie antiche, dall’etica aristotelica e stoica, da Seneca…

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“Crisi”: in greco può significare, o inizio del declino, oppure riflessione per una ripresa (lettera al Partito Democratico)

Osservo le triste manovre in vista del congresso del PD: vecchi vizi immarcescibili, correnti che si affannano a presentare le “correnti” interne come centri di riflessione, ma sono sempre loci di distribuzione di posti di potere e di stipendi, candidature alla segreteria tra il risibile (De Micheli/ Provenzano / …) e il presuntuoso (Schlein, e chi è? 37 anni, pontifica di economia e di società dicendo ovvietà e vecchiume, come quando attacca il Jobs Act, lei che non ha mai…

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La meravigliosa solitudine del comando

Partiva per il Nord Europa che aveva appena compiuto diciassette anni, per andare a fare il garzone in gelateria. Dopo due anni l’aveva comprata e dopo un altro anno ne aveva comprata altre due. Ma voleva crescere ancora. Si guardava in giro per vedere se c’era qualcosa di meglio da fare. Ecco: una fabbrica per la produzione di gelato, e la crescita delle sue iniziative si realizzò in termini quasi geometrici. Si era messo in affari con i suoi fratelli,…

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Humanas mediocritates observo

Ora che la signorina Piperno da Roma è tornata a casa dall’Iran dove ha passato in carcere quarantacinque giorni per essere stata “beccata” a manifestare giustamente per ricordare l’ammazzatina (copyright di Andrea Camilleri) vigliacca di Masha Amini, mi viene da ragionare sull’accaduto. I media la presentano come una travel blogger, cioè una viaggiatrice che pubblica i suoi viaggi su un blog che raccoglie pubblicità per conseguire un reddito. Oggi ci sono vari tipi di blogger, in generale organizzati e visibili…

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“Rari nantes in gurgite vasto”, vale a dire: “nuotanti in un vasto gorgo” (Publio Virgilio Marone da Mantova, Eneide, si tratta del secondo emistichio di un verso – I, 118 – dell’Eneide), ovvero della necessità di un “facilitatore” nelle riunioni

Ho trovato questo classico verso virgiliano per cercare di spiegare a un amico, con una metafora letteraria, l’ambito e le difficoltà nelle quali ci si può trovare in una riunione aziendale, tecnico-politica, o anche filosofica, e perfino in una seduta di auto-coscienza collettiva, come erano solite fare le femministe “anni ’70”. Le persone si possono trovare come se fossero in un gorgo marino o lacustre assieme ad altre, con la prima preoccupazione di non annegare (nella discussione, specialmente se essa…

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Cieco-pacisti e figure di merda

Dispiace che molto “popolo” (forse l’80% del totale del popolo, secondo una realistica “gaussiana” fa parte del “popolo”), quello che non si accorge delle bestialità ciniche e volgari che qualche politico sostiene, continui a ignorare le bestialità stesse. Guarda un po’, caro lettore, mi riferisco, come già ho fatto millanta volte, all’ineffabile capo dei 5S, Conte Giuseppe, capace di sostenere “A” e il “suo contrario”, tesi logicamente contraddittoria (come ci ha insegnato Aristotele 2400 anni fa, all’incirca con queste parole:…

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(…) quod innocens, si accusatus sit, absolvi potest, nocens, nisi accusatus fuerit, condemnari non potest… (trad mia: …perché l’innocente, se viene accusato può essere assolto, mentre il colpevole, se non è stato accusato, non può nemmeno essere condannato) (“Pro Sexto Roscio Amerino, xx”, Marcus Tullius Cicero)

Brocardi e latinismi giuridici, come quest’altro seguente, ancora più interessante: Nulla lex innocentem punit. sed puta, se vis, hunc innocentem condemnari licuisse: certe non oportet (trad. mia: nessuna legge punisce l’innocente, ma prova a pensare, se vuoi, se fosse lecito condannare l’innocente, certamente non sarebbe giusto). Quid dicis, mi amice? Che cosa dici amico mio? Marco Tullio Cicerone Ricorro al Diritto Romano per dire che sono contento della nomina a Ministro delle Giustizia di un liberale, come il dottor…

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Caro lettore, ti ricordi di Grozny, ti ricordi degli stupri, delle esecuzioni sommarie, delle distruzioni, dei rapimenti, del traffico di organi… Caro lettore, ti ricordi di ciò che Vladimir Valdimirovic Putin ebbe a dire a Clinton nel 2000, o giù di lì: “…voi avete il Nordamerica, controllate il Sudamerica, avete il controllo di molta parte dell’Asia e dell’Africa, dell’Australia, lasciateci almeno… l’Europa!” (Putin ebbe a chiamare “province” le nazioni dell’ex Patto di Varsavia, in quell’occasione, sottinteso, della Russia!) Ti ricordi, lettore? Ebbene, quel Putin è lo stesso che ora sta martoriando l’Ucraina. I dittatori non si chiedono che cosa vogliano i popoli, ma solo ciò che interessa a loro, per la concezione malata e omicida che hanno del potere. Hitler e Stalin soprattutto, e Mussolini (se pure in sedicesimi e grottescamente, se non avesse anche lui colpevolmente contribuito a generare tragedie), sono gli esempi rosso-bruni cui si ispira Putin. Allora, che cosa vogliono dire i trattativisti a ogni costo come i Conte (cui raccomando di ascoltare Arnoldo Foà, per misurare la distanza tra la sua inascoltabile voce e quella del grande attore), i Salvini e i Berlusconi, per i quali non dovremmo aiutare l’Ucraina? Vogliono dire che l’Europa e il mondo devono arrendersi al dittatore più sanguinario e pericoloso di questi decenni. Ne sono consapevoli e dunque sono dei complici, o non ne sono consapevoli, e dunque sono semplicemente stupidi. Chi mi conosce sa che diffido e temo più gli stupidi che i malvagi, perché i primi sono imprevedibili non sapendo che il loro agire, non solo provoca danni a volte non rimediabili, ma che dal loro agire non traggono alcun vantaggio: si tratta della prima legge della stupidità umana. Mi auguro che costoro siano solo degli sprovveduti presuntuosi da cui ci si può difendere

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Meloni, la “underdog” & partners e i suoi avversari politici

Caro Lettore, devo dirti che il momento per me più significativo per simbologia politica (e anche tristemente divertente) veduto nel corso dell’intervento di Meloni alla camera dei deputati, è stato quando la nuova premier si è rivolta “all’on.le Serracchiani chiedendole, retoricamente, se lei stessa, Giorgia, stesse un passo indietro ai maschi“. Al che, la assai sopra valutata deputata romana, che ha osato (ma di questo incolpo il suo flebile partito e gli elettori ingenui) diventare presidente della mia Regione,…

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