Caro lettor cogitabondo, leggo che l’esimio, emerito e mediaticamente omnipresente professore Stefano Rodotà (il cui nome e cognome trisillabico accentatamente piano/tronco, nell’esser detto, fammi addormentare da quando lo conosco: ta-ta-ta ta-ta-tà), intervenendo, more suo solito, sul tema pensioni, afferma: i diritti acquisiti vengono prima dei conti pubblici e del bilancio dello Stato, e bum. Naturalmente si parla della decisione del Governo di rispondere, quantitativamente solo in parte, al decreto Consultale sulle misure prese dal governo Monti/Fornero in tema di pensioni…
sociologia
diversamente umani
Caro lettor del I Maggio, Tommaso d’Aquino distingueva nella sua etica (cf. II-II Summa Theologiae) le “azioni umane” dalle “azioni dell’uomo”, attribuendo alle prime una certa rilevanza morale e alle seconde una semplice specificazione “genitiva”. Dico meglio: per il filosofo domenicano, dire “azioni umane” è come specificare “azioni caratterizzate da una certa umanità”, intesa come sentimento creaturale e solidale frutto di una coscienza auto-riflettente e responsabile, mentre dire “azioni dell’uomo” è come rilevare che l’uomo è anche vita vegetativa…
L’ontogenesi umana in un’osteria di Travesio
Ai piedi del Monte Ciaurlec vi è Travesio (Travês in friulano), pedemontana pordenonese, e a Travesio l’Osteria “Al Marascial” aperta nel 1911. Mi ritiro dolorante in una giornata di vento e azzurrità infinita, solo. E leggo: “L’uomo è più antico di quasi 700.000 anni. Il genere Homo è infatti comparso circa 2,8 milioni di anni fa e a spostare indietro le lancette dell’evoluzione umana sono due studi pubblicati sulle riviste Science e Nature. Il primo, dell’Università dell’Arizona, descrive un…
L’esercizio intellettuale
…è un’attività ascetica, non solum quia in greco antico “esercizio” dicesi àskesis, sed etiam quia è una specie di ginnastica interiore, che muove flussi elettro-chimici e quasi-liberi pensieri, formando re-azioni e creando snodi e nessi nuovi nella complessità cerebrale. Non sempre in piena consapevolezza tutti si esercitano, perfino coloro che partecipano ai talk televisivi più vieti, perfino quelli che dialogano con sorrisostampato-D’Urso, con la Venier e la De Filippi (inserirei anche la Bignardi in questo novero di minus cogitantes), in ambienti…
Pressapochismi e fraintendimenti
Caro lettore, stamani conversando con un amico, lungo strade immerse nella malinconica foschia, si venne al tema: se l’etimologia conti o meno più dell’onomatopea. Posto che nella nascita e nello sviluppo dei linguaggi, quantomeno quelli di ceppo indoeuropeo, dal farsi, al fenicio, al greco, al latino e via dicendo, senza dubbio l’onomatopea venne ben prima dell’etimologia, poiché i segni che fissarono suoni con significati condivisi crearono le basi per la successiva complessificazione verbologica e fraseologica, morfologica, semantica e infine…
La disonestà comunicativa
Ascoltar ieri i critici a-prescindere dell’imperfetto, ma utile, Jobs act mi ha nauseato di più sul piano cognitivo che su quello politico. Al piccolo e saccente Di Maio (quanta polenta deve ancor mangiar per crescere un po’, e pensare che è dei migliori tra i suoi), che definiva un disastro la radicale modifica all’articolo 18 dello Statuto dei diritti dei lavoratori, ha fatto impropriamente eco l’acutissima Boldrini, lì, sul terzo scranno d’Italia, catapultata per un imperscrutabile disegno divino (scherzo, dài),…
Linee di “marketing”?
Caro lettor del sabato, duole dirlo, ma “piani di marketing” li fanno non solo le aziende, del cui lavoro sono parte essenziale, ma anche i sindacati, che forse dovrebbero basarsi su assunti un po’ diversi dalla mera ricerca del consenso. Sono qui al sud per cercare di salvare con i sindacati dei metalmeccanici più di cinquanta posti di lavoro. Non sto a dire i dettagli, e basti questo: tra un accordo di solidarietà senza integrazione aziendale e una cassa integrazione unilaterale, i…
La scarpa di Pajetta
Caro lettor gentile, quando si assiste alle confuse bagarre di Monte Citorio, ci si chiede che testa abbiano i parlamentari litiganti come ossessi o come squadristi, neanche fossero popolani in una jacquerie del tredicesimo secolo: urla, gesti scomposti, spintoni reciproci, lanci di documenti, esposizione di cartelli o di altri oggetti, corpo a corpo con i commessi, insulti agli avversari (nemici?) e a chi dirige il dibattito (?). Una vergogna. Non consola ricordare passate performance di animosi politici della prima Repubblica…
L’in-equità
Il Papa parla a Expo iniziando con un quasi neo-logismo, ma è solo una vocale a differenziare il consueto “iniquità” da “in-equità”, dove inserisco il trattino per evidenziare la differenza formale e la negazione del significato etimologico di “equità” causata dal prefisso “in”. In-equità dà più il senso di un qualcosa di sbagliato, di “ingiusto”, appunto, di iniquo in quanto “non-equo”, che fa differenza tra gli umani. Nel suo discorso di saluto agli studiosi partecipanti al workshop di presentazione di…
Autopercezione, autostima e reputazione
Tra auto-percezione e reputazione (che può essere positiva o negativa) vi è un rapporto dialettico stringente e necessario, in uno psichismo “normale”. Esso ha a che fare con l’autostima e il principio di identità personale da un lato, e l’opinione degli altri su di noi, dall’altro. La reputazione, che è formalmente neutra, va distinta concettualmente dalla stima, in quanto questa è espressione di un giudizio positivo da parte degli altri: il suo contrario è la disistima che veicola cattiva reputazione. Si…