Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Noterelle sul Cristianesimo antico scritte durante la mia ascesi (dal greco àskesis, cioè “esercizio”) come anacoreta del XXI secolo

Caro lettore, da ieri mattina, come chi mi vuol bene sa, sono alloggiato come un monaco anacoreta, e avendo un po’ di tempo in più traggo vantaggio dalla lettura di un monumentale tomo regalatomi da un amico rinchiuso, per ragioni diverse dalle mie, in ristretti orizzonti, la Biblioteca del gran patriarca costantinopolitano Fozio (IX secolo), volume edito dalla Scuola Normale di Pisa, che ha suscitato l’ammirazione della piccola filologa che mi ritrovo in casa, mia figlia Bea. Non solo alloggiato come…

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La costruzione del tempo

Come sostiene il grande di Ulm, la cui casa natale dista due o trecento metri da un Danubio quasi neonato, perché Donaueschingen, la sorgente del gran fiume d’Europa con la sua fonte circolare, si trova a sessanta chilometri a nord ovest o poco più, il tempo è relato allo spazio, come quarta dimensione e quindi non è assoluto, cioè non è sciolto da ogni vincolo (ab-solutum). Come dire che l’istante dato e misurato dal krònos, dall’orologio cosmico acceso sulla realtà, non…

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Le parole “armate”

Mandare “un bacione” a Saviano da parte del ministro Salvini, non è un atto amichevole e affettuoso, anche se letteralmente questo significa, un gesto di affettività, peraltro non erotico, ma amichevole, fraterno: il bacione è quello che Odoardo Spadaro (“la porti un bacione a Firenze“) mandava a Firenze nella vecchia canzone degli anni ’30. L’espressione del ministro degli interni come stile letterario si colloca tra il grottesco e il minaccioso, non so quanto consapevolmente da parte del suo pronunziante, ma abbastanza. Poteva evitarlo,…

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Florentia, oh Florentia di primavera

Caro lettor mio, tornare a Firenze è quasi confidenza con la vita, con la vita mia e quella degli altri. Non occorrono più descrizioni della capitale dell’arte del mondo, basta il racconto, il sentimento dello stare-lì, girovagando nella sera che viene con il naso all’aria, quasi novello Marie-Henri Beyle (Stendhal, fo per dire). E ieri c’è stata l’assemblea e il consiglio dei filosofi, che rivedo dopo un tempo. Son tornato fra loro, contento. Abbiamo eletto la nuova presidente, è giovane,…

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Il vento dell’Epiro

Otto mesi è più son passati dall’ultima venuta mia nel Meridione che più amo, la Puglia, frontespizio di Balcania, da cui la separa un mare stretto fino a sessanta miglia, a Otranto. Lungo il mare si cammina dopo la cena sobria consumata All’Ancora, con Salvatore e Davide, e il vento soffia dall’Epiro, dal paese delle aquile, come si chiama l’Albania, l’altra sponda. C’è un vento che viene da est-sud-est e lo chiamiamo dell’Epiro, perché viene da quei monti, traversando…

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In Siria si gasano popolazioni inermi (forse), si scagliano missili, e dunque: come si sta in Italia senza Governo, mentre il mondo va avanti con semi-guerre e diplomazie ambigue?

Trump, Macron e Theresa May lanciano nella notte un attacco ai centri di ricerca e stoccaggio di armi chimiche in Siria (pare sia così, sperando non si tratti della fotocopia della gran bufala di Tony Blair vs. Saddam Hussein del 2003), mentre i Russi protestano e non si sa che cosa potrà accadere. In realtà la posta in gioco è l’egemonia politico-militare sul Vicino Oriente. Francia e Inghilterra non “possono” stare fuori dai tempi di Sykes-Picot, gli Americani per…

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La foresta di Arenberg

La Parigi-Roubaix è il mito del ciclismo da centosedici anni, caro lettore. E’ stata vinta da alcuni tra i più grandi ciclisti di ogni tempo, soprattutto quelli polivalenti, cioè capaci di vincere sia corse a tappe sia corse di un giorno: citare qui nomi come quelli di Henry Pelissier, Fausto Coppi, Rik Van Steenbergen, Rik Van Looy, Eddy Merckx, Walter Godefroot, Roger De Vlaemick, Felice Gimondi, Bernard Hinault, Sean Kelly, Francesco Moser, Johan Museeuw, Tom Boonen, Fabian Cancellara, fa venire…

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Grazie a Georg Friedrich Händel, tedesco di Sassonia, che ascolto da quando ero ragazzo, e grazie al mio sentire… sinestesico

Caro lettore, magari scrivo il nome di Händel all’inglese George Frederick, o ancora Giorgio Federico all’italiana, ché il grand’uomo venne più volte in Italia e vi stette una volta per ben tre anni, dove incontrò Alessandro  e Domenico Scarlatti, Tomaso Albinoni, Benedetto Marcello, Arcangelo Corelli, e forse anche Antonio Vivaldi. Nel 1708 a Roma gareggiò agli strumenti con Domenico Scarlatti, alla presenza del cardinale Ottoboni, suo ospite, come usava allora, surclassandolo all’organo, e come avrebbe potuto finire diversamente? E stiamo parlando di un musicista meraviglioso,…

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Bardonecchia, dove l’arroganza francese si è manifestata in tutta la sua iattanza, quasi con una “eclissi” della ragione

In friulano, nella mia lingua madre di ceppo ladino con importanti prestiti germanici e slavi, si dice “eclìs”, cioè eclisse, o eclissi, ed avviene dalla prospettiva terrestre solitamente quando la luna passa-davanti al sole, ovvero quando un qualsiasi corpo celeste, come un pianeta o un satellite, si frappone tra una sorgente di luce, cosicché uno dei due corpi celesti sopracitati entra nel cono d’ombra o di penombra, venendo occultato. La parola “eclissi” deriva dal greco ἔκ (ek), preposizione che significa “da”…

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Arnaud Beltrame

Beltrame è un cognome friulanissimo, e si pronunzia qui da noi come si scrive, non Beltràm, à la francese. Vi sono anche le versioni correlate “Beltramini”, “Beltrami” “Beltramin”, etc.. La derivazione storico-etimologica ha a che fare con il grande patriarca Bertrando di San Genesio, francese, Bertrand de Saint-Geniès, ucciso novantaduenne dal conte Enrico di Spilimbergo nelle campagne di San Giorgio della Richinvelda nel 1350. Il Patriarca Bertrando era un grand’uomo, un comandante militare, un mistico, uno studioso di teologia e diritto,…

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