Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Da Marx a Nietzsche, da Freud a Edith Stein e Clemente Rebora, una esplorazione del pensiero contemporaneo

Cari lettori e gentili allievi, la visione del mondo “laica”, nel senso etimologi co del termine (da làos, in greco popolo) negli ultimi due secoli è l’oggetto del corso semestrale proposto ai miei storici allievi di ogni età, che mi seguono da quasi tre lustri. Si iniziò con un corso di filosofia morale biennale che intitolai Il Bene e il Male nell’Uomo al fine di chiarire, per quanto possibile, la compresenza dei due “stati psico-morali” nell’anima umana, per cui non si…

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La ragione argomentativa, la quaestio disputata e la ricerca dialogica della verità

Risale alla lezione socratico-platonica, scettica, stoica, epicurea ed empirica dell’antica Grecia l’uso delle modalità razionali elencate nel titolo. In seguito la lezione fu accolta e utilizzata anche da pensatori e teologo-filosofi cristiani come Origene di Alessandria e sant’Agostino d’Ippona (l’attuale Annaba in Algeria). E’ presente anche nella filosofia moderna e contemporanea in autori come Galileo (lo inserisco a giusta ragione in questo elenco di filosofi), Montaigne, Pascal, Schopenhauer, Leopardi, Nietzsche e Wittgenstein, insigni tra altri. Altri sommi pensatori come Aristotele,…

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“Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, e nello spazio e nel tempo d’un sogno è raccolta la nostra breve vita” (W. Shakespeare, La tempesta, atto IV, scena I)

Il finale de La tempesta , ultima opera del “bardo” contiene i versi che danno il titolo a questo pezzo. E’ una storia di sovrani e usurpatori di isole mediterranee e magia, ma io preferisco parlare anche solo dei due versi citati, che Shakespeare scrisse o dettò, da quel gran poeta lirico che era. E soprattutto… Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, e chissà che cosa vuol dire. Proviamo a fantasticare anche noi: che siamo a questo mondo volatili come i…

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Le sponde dello Enisej

Ho fatto un sogno. Camminavo all’alba lungo le sponde dello Enisej. Non so se con me c’era mio padre, che me ne aveva parlato da piccolo, quando mi raccontava di tutti i fiumi del mondo. Ma sì, c’era anche lui. Il sentiero si snodava nella sterpaglia stepposa di quella sponda; l’altra, che intravedeva appena a forse sette o otto chilometri di distanza, pareva più ardua, alta e scoscesa. Lo Enisej è uno dei fiumi più  lunghi (5.870 chilometri dalle…

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La solitudine cosmologica e il paradosso esistenziale

Val la pena vivere? Una domanda che certamente si fanno in tanti a questo mondo, esseri pensanti, e parlo di noi, homo sapiens. E se la sono fatta senza dubbio moltissimi anche in passato. Se la sono fatta certamente, mi permetto di pensare, anche suicidi come Socrate e Seneca, i quali di sicuro avrebbero preferito vivere ancora, evitando di suicidarsi per ordine dello stato, la democrazia ateniese e la tirannide imperiale neroniana, rispettivamente. Caro lettore, ti ripeto la domanda:…

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La superbia e l’invidia del politico tra cene presunte e dintorni

Mi ha stupito, ma non più di tanto, il ridicolo atto di superbia dell’ex ministro Carlo Calenda che, dall’alto della sua autostima, ha invitato a cena Renzi, Gentiloni e Minniti, cioè i due capi dei governi PD appena passati più il ministro più brillante, per discutere, loro sì uomini molto importanti, del futuro del Partito democratico, da tempo in crisi di identità e di consensi. In quattro come i tre più uno – moschettieri Athos, Porthos, Aramis e D’Artagnan (che sarebbe…

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… che fare dell’ansia e di questo “benedetto” stress?

“Insegnaci ad aver cura e a non curare/ insegnaci a starcene quieti”  (Thomas Stearns Eliot), si potrebbe iniziare così questa breve riflessione del grande poeta inglese su un termine oggi tanto usato e anche ab-usato. L’ansia è come il rasoio di frate Guglielmo d’Occam, ma dannosa, solitamente non utile all’intelligenza come il metodo filosofico del francescano di Oxford. L’ansia taglia i dendriti che conducono ai neuroni depositari della memoria e danneggia lo studio e il lavoro. Lo studente ansioso…

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Il racconto degli acciai inossidabili e della rosa varicosa (eh eh)

Donna Gabriella, tostissima imprenditrice furlana, mi ospita a cena con suo marito il dottor Livio, agronomo, capo di una piccola azienda metalmeccanica leader nella produzione e nella vendita worldwide di macchine agricole speciali. Presenti sono e gradevoli anche i figli, diversamente disposti alla vita, tra lauree valorose come Eleonora e Beatrice, e una ricerca straordinaria del pensiero nel fiero Alberto, bello e riccioluto come un eroe romantico di Byron. La cena procede e mi concedo finalmente perfino mezzo bicchiere di un…

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I filosofi sono dei sovrani senza regno

Che i filosofi siano dei sovrani va almeno spiegato, perché il fatto che un sovrano abbia o meno un regno è meno importante. L’amico allievo filosofo pratico di Phronesis Tommaso Nutarelli d’Etruria, nomen omen, mi allieta a Firenze con questo bell’aforisma, in questo luminoso settembre, che par quieto. Gli chiederò se il copyright è suo o meno, perché in Phronesis e facendo filosofia non si bara. Il pensiero non possiede nulla se non se stesso, e per interposto soggetto, il…

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Dicon sempre “questo paese”… e mai “l’Italia”, ché si vede -come nome- gli fa schifo

Ascolto con ben poco piacere le voci diversamente rauche da fumatrici di Anna Maria Furlan e Susanna Camusso, que hablan dei maximi sistemi, con competenze approssimative e discorsi che, si sente lontano un milio, son redatti da ghost writer trentenni, laureati, a differenza di lor due, anche se una laurea non è sinonimo di cultura, ma una sua assenza, salvo rare eccezioni (Giuseppe Di Vittorio e Pierre Carniti e qualcun altro di quell’ambiente) può mettere a repentaglio un sapere che deve intendersi…

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