Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

L’oscurità come nascondimento dell’essere, il nulla e il divenire

Caro lettore che transiti per questi paraggi del web, che è o non-è, è qualcosa o simulacro del nulla (?), abbi pazienza, ché debbo intrattenerti un poco questo meriggio d’estate su trasparenze e pensieri e turbamenti,   l’eterna diatriba tra chi pensa che l’essere sia qualcosa, e chi pensa esistano solo gli enti come participio presente del verbo stesso, e che l’essere si debba usare solo come verbo coniugabile nei vari tempi e modi, data da duemilacinquecento anni nel nostro…

Continua a leggere

La vita buona

La filosofa Judith Butler si chiede se sia possibile per l’uomo vivere una “vita buona” prescindendo da quella degli altri. Quando leggo autori contemporanei, specie se di area americana o anglosassone mi sembra quasi di trovarmi di fronte a persone che non hanno mai letto i classici greci, né Agostino, né Tommaso d’Aquino, né Kant. Perfino Hume e Nietzsche mi sembrano loro ignoti. Parafrasando l’Adorno di Minima Moralia Butler sostiene che è difficile immaginare di poter vivere una vita buona…

Continua a leggere

In balìa delle “cose ultime”

Caro lettore che indugi di tanto in tanto da queste parti, la donna che aspetta di partorire secondo natura, dopo aver nutrito e maturato per nove mesi un altro “io“, entra in una dimensione di non-controllo-di-sé, essendo in balìa della “natura“. Ciò che del libero arbitrio plausibilmente ci appartiene, lasciando perdere qui le neuroscienze dell’uno (biologismo) e dell’altro estremo (spiritualismo), in quella situazione vien meno. Vien meno ogni possibilità di autodeterminazione, si è eterodiretti, si vive senza poter decidere…

Continua a leggere

La conversione di Spinoza e degli altri

“Che egli sia maledetto di giorno e maledetto di notte, maledetto quando si sdraia e maledetto quando si alza, maledetto quando esce e maledetto quando rientra (…). Nessuno comunichi con lui, neppure per iscritto, né gli accordi alcun favore, né stia con lui sotto lo stesso tetto, né si avvicini a lui a più di quattro cubiti; né legga alcun trattato composto o scritto da lui“. Il 27 luglio 1656 furono pronunziate dal rabbino queste parole in ebraico nella…

Continua a leggere

Tania e Mattia

…ma tu Signore, come ti permetti? Come hai potuto? Mattia a quattordici anni e Tania a venti… E Giuliano, papà di quarantasette anni, che tornava al supermercato dove aveva dimenticato un dono per la sua bambina, perché non è tornato a casa? E chi cammina solo per strada e domani non ha dove andare al lavoro? Come ti permetti? Che ci stiamo a fare qui penando, ha forse ragione Giacomo da Recanati, quando canta il suo “pastore errante“? Mattia…

Continua a leggere

Gli altri siamo noi

…stamani dopo la corsa per le interpoderali un libro di Walt Whitman, Leaves of grass, (Mondadori, Milano 1971, p. 136), comprato da me quando ero in terza liceo, lasciato lì sul tavolino da Beatriz: “(…) The shapes arise/ Shapes of factories, arsenals, foundries, markets,/ Shapes of the two-threaded tracks of railroads,/ Shapes of the sleepers of bridges, vast frameworks, girders, arches,/ (…)”, il poeta canta la fatica della vita e le costruzioni dell’uomo, le forme che sorgono dal lavoro…

Continua a leggere

Francesco

Caro lettore e ospite,   lo Spirito Santo soffia dove vuole, proponendoci i “segni dei tempi”. Tanta gente in piazza in cerca del padre. Mario Jorge Bergoglio e Giovanni di Pietro di Bernardone si sono chiamati Francesco. Il nome è un segno. Un destino che viene scritto a più mani, le mani umane del soggetto e le circostanze, che sono cause sconosciute, ma reali ed efficaci, poiché generate dalla Causa prima. Come il giovane “Francesco” fraticello da Assisi dialogava nel…

Continua a leggere

Gli Apoti

…son “quelli che non la bevono“. Speriamo stiano diventando sempre più numerosi coloro che sono in grado di operar discernimento tra i detti talor sgrammaticati -quasi sempre banalmente ripetitivi- dei politicanti e degli antipoliticanti, che quasi pari son nella vuotezza. Apoti perché, anche se assetati di giustizia, stanno cercando sorgenti pure di acque cristalline, ove sostare. Una nuova sorgente di Agar. Traversata di deserto. Un deserto non cercato, provocato dall’inaridimento delle sorgenti. La rappresentanza della politica necessita di una crisi salutare.  Sorgenti perse…

Continua a leggere

Fiorenzo, saluta Fausto, Gino e Marco (e Pietro)

Caro Fiorenzo, salutami Fausto e Gino, e  anche Pietro che mi raccontava di te quando ero bambino, di te, il “terzo uomo”. Quel Tour de France quando ti ritirasti in maglia gialla perché avevano aggredito Bartali verso il Col d’Aspin sui Pirenei, era tuo. E il Mondiale quando Ferdi Kubler, lo svizzero, che aveva il naso più lungo del tuo, e ti battè proprio di un naso? E le strade sterrate che preferivi, come quando ti involasti con Fausto, era il…

Continua a leggere

Il Fantasma dell’Inautentico

Dopo Grillo pontefice dell’ovvio, ecco torna Celentano che canta, e fin qui tutto bene, perché è il suo mestiere nel quale talora ha eccelso. Con lui Gianni Morandi, ragazzo del ’45 -mi sembra- dai capelli tinti. Basta? No, fanno i profeti, cioè ti parlano-davanti, come Isaia e Geremia e Ezechiele, e Giovanni Battista e, non vorrei esser blasfemo, quasi come Jehoshua ben Josef ben Nazaret, Gesù, dico. Sono antichi Nebiim di Palestina redivivi, o fantasmi dell’inautentico? Forse solo presuntuosi replicanti. Anzi, Celentano,…

Continua a leggere