Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Filosofia perenne e Filosofia pratica, per una vita filosofica, cioè una vita vera

Oltre ad essere il titolo di un lavoro molto importante dello psichiatra e filosofo tedesco Karl Jaspers, è anche un mio intendimento esistenziale, la philosophia perennis. Ché non se ne può fare a meno, se si è umani ragionevoli e pensanti. Lo sanno anche i bambini che chiedono “perché, perché, perché…”. La filosofia è il sapere che insegna a fare domande e a cercare umilmente pezzi di risposta alla ricerca delle verità della vita. Nella sua opera filosofica, Jaspers dialoga…

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“Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, e nello spazio e nel tempo d’un sogno è raccolta la nostra breve vita” (W. Shakespeare, La tempesta, atto IV, scena I)

Il finale de La tempesta , ultima opera del “bardo” contiene i versi che danno il titolo a questo pezzo. E’ una storia di sovrani e usurpatori di isole mediterranee e magia, ma io preferisco parlare anche solo dei due versi citati, che Shakespeare scrisse o dettò, da quel gran poeta lirico che era. E soprattutto… Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, e chissà che cosa vuol dire. Proviamo a fantasticare anche noi: che siamo a questo mondo volatili come i…

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L’unione laica delle forze

…politiche, suggeriva un giovane Marco (Riccardo) Pannella a Palmiro Togliatti, che preferiva la dizione “L’unione delle forze laiche”. Togliatti vedeva le cose avendo ben presente la lezione marxiana e, un poco suo malgrado, anche gramsciana dell’egemonia della classe operaia, la quale avrebbe potuto e dovuto guidare le altre forze, necessariamente “laiche”, disponibili a programmi politici di alleanza per fini condivisi. Se esaminiamo attentamente l’espressione pannelliana, questa ha il pregio di essere concettualmente più densa di quella togliattiana, più efficace e…

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La solitudine cosmologica e il paradosso esistenziale

Val la pena vivere? Una domanda che certamente si fanno in tanti a questo mondo, esseri pensanti, e parlo di noi, homo sapiens. E se la sono fatta senza dubbio moltissimi anche in passato. Se la sono fatta certamente, mi permetto di pensare, anche suicidi come Socrate e Seneca, i quali di sicuro avrebbero preferito vivere ancora, evitando di suicidarsi per ordine dello stato, la democrazia ateniese e la tirannide imperiale neroniana, rispettivamente. Caro lettore, ti ripeto la domanda:…

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… che fare dell’ansia e di questo “benedetto” stress?

“Insegnaci ad aver cura e a non curare/ insegnaci a starcene quieti”  (Thomas Stearns Eliot), si potrebbe iniziare così questa breve riflessione del grande poeta inglese su un termine oggi tanto usato e anche ab-usato. L’ansia è come il rasoio di frate Guglielmo d’Occam, ma dannosa, solitamente non utile all’intelligenza come il metodo filosofico del francescano di Oxford. L’ansia taglia i dendriti che conducono ai neuroni depositari della memoria e danneggia lo studio e il lavoro. Lo studente ansioso…

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Far filosofia nell’educandato delle fanciulle povere in Firenze, esempio di gravissima discriminazione di genere e ancor più culturale, storicamente data i cui residui fenomenologici sono ancora presenti nella testa di molti maschi

Florentia è anche la capitale dei sovrani senza regno, coloro che filosofano, anzi che con-filosofano, come scrivo nel post precedente. Il fine settimana di questa prima decade di settembre  è occupato intensivamente nei colloqui sabatini e nel laboratorio collettivo domenicale, mentre campane tutt’intorno chiamano alla Messa. Si fatica, ma si va avanti, incontrando le persone nella sala capitolare di un convento femminile del ‘500, oppure nel chiostro. Gli archi essenziali inquadrano pezzi di cielo oppure i camminamenti ampi che portano…

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I filosofi sono dei sovrani senza regno

Che i filosofi siano dei sovrani va almeno spiegato, perché il fatto che un sovrano abbia o meno un regno è meno importante. L’amico allievo filosofo pratico di Phronesis Tommaso Nutarelli d’Etruria, nomen omen, mi allieta a Firenze con questo bell’aforisma, in questo luminoso settembre, che par quieto. Gli chiederò se il copyright è suo o meno, perché in Phronesis e facendo filosofia non si bara. Il pensiero non possiede nulla se non se stesso, e per interposto soggetto, il…

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Derelitta, la “cultura” è il “nuovo nero” o il “nuovo ispanico”, perché ha la tuta arancione dei carcerati americani, e a volte sembra messa nel “miglio verde” dei dead men walking, ma non ce la faranno le Fedeli e affini. A volte la cultura declina o si ammorba o viene addirittura odiata, come accadde ottanta anni fa con l’emanazione delle infami leggi razziste contro gli Ebrei, a firma di Mussolini e di Vittorio Emanuele III, basta ascoltare l’attuale capo del Governo, il leader absconditus… per avere un esempio del violento e vergognoso attacco

La tuta arancione, come fossi prigioniero a Guantanamo, mi si attaglia, pare, come fossi un nero o un ispanico. Caro lettore, tu ti chiederai il perché, ed è l’argomento di questo post. Me lo ha suggerito un valoroso tecnico elettronico che ho sentito a colloquio in un’evoluta azienda friulana, nicchia di idee, ancorché poco nota, l’amico Paolo. Oggi la tuta arancione significa che chi rispetta la cultura, se ne nutre, la considera importante, la indossa, come fosse un derelitto,…

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Sicut Horatius Flaccus scribebat, multi dicunt et dici posse aurea mediocritas vel, adfirmare possumus, in medio stat virtus, sicut Aristoteles cogitabat, così come s’ha da valutar bene i cattivi giudizi sull’Italia, che non considerano tutto ciò che va bene, né quanto di male c’è in molte nazioni che se la tirano o di cui comunque non si parla

Caro lettore, la vulgata dell’orazian sintagma “aurea mediocritas” posto nel titolo a volte si confonde con un altro motto di origine aristotelica e scolastico-medievale “In medio stat virtus“, cioè la virtù sta nel mezzo di due estremi: in sostanza è meglio non essere troppo virtuosi, caritatevoli, altruisti, disponibili con gli altri, o con il prossimo, come dice il Vangelo, ma è meglio esserlo… moderatamente. O a volte per nulla, se si vuole estendere il senso del non-detto oltre l’esplicito invito alla moderazione.

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La ginestra, fiore del deserto, canto del filosofo-poeta, o del ponte Morandi a Genova che non le sopravvive

La ginestra o Il fiore del deserto è la penultima lirica di Giacomo Leopardi, scritta nella primavera del 1836 a Torre del Greco nella villa Ferrigni e pubblicata postuma nell’edizione de I Canti nel 1845. Qui su l’arida schiena/ Del…

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