Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

La Soglia del Pensiero [e Oltre]: Per una Critica della Ragion critica

Book Cover: La Soglia del Pensiero [e Oltre]: Per una Critica della Ragion critica
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ProemiumNella vita a volte si-sta-sulla-soglia di qualcosa e a volte la si oltrepassa. Talora, in qualche modo, si torna indietro. Anche dal pensiero.Ciò serve a vivere, ché non si può sempre stare nella pugna: a volte è bene ritirarsi sulla collina a guardare la battaglia, come re Vittorio Emanuele II a San Martino e Solferino nel 1859. Non è utile lanciarsi nella pugna sconsideratamente, se a me a te e a tutti occorre il discernimento, la pazienza del ragionamento, del dire/ non dire, del pensare senza dire, del dire senza pensare, quando il contenitore, il discorso, la lingua che usi non riesci a dire ciò che pensi, o almeno così ti pare.Linguisti e glottologi, filosofi, neuro-scienziati, psicologi del linguaggio, sociologi, politologi, logopedisti, per tacere di scrittori e poeti, di giornalisti e copywriter, tutti costoro si occupano delle parole che si dicono e si scrivono, ma non di quelle che si tacciono, o quasi.

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Di queste forse si occupano, però solamente per intuizione o abduzione/ retro-duzione esclusivamente filosofi e psicologi, e giammai per deduzione, poiché in questi casi mancano gli elementi, le premesse necessarie a conclusioni altrettanto incontrovertibili, come nei principali sillogismi aristotelici.Nel pensiero corrente e nelle sue “assenze”, non può funzionare sempre in questo seguente modo: a) l’uomo è razionale, b) il razionale è libero, c) l’uomo è libero. La necessità delle conclusioni in c) derivano dalle due premesse in a) e in b), ma fra a) e b) quanto ci sta del reale, del pensiero reale, del pensiero che non trova parole, del pensiero che si trattiene tra le circonvoluzioni cerebrali, tra un assone, una dendrite e un neurone? O solamente nel flusso elettrochimico dei neurotrasmettitori?Perciò, questo volume desidera interloquire soprattutto con questa tipologia di studiosi, i filosofi e gli psicologi, senza trascurare, tantomeno per presupponenza, tutti gli altri professionisti sopra citati. In questi brani si può riscontrare un filo rosso filosofico, che trapassa la narrazione, mentre talora la sostiene o ne costituisce il pretestoL’autore

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