Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

La fame e la paura

I cartelli di benvenuto ai profughi alla stazione di Monaco di Baviera segnano un pezzo della storia europea e della storia del mondo. La valenza simbolica dei gesti è sempre qualcosa che “lega” e fa comprendere immediatamente i fatti che accadono, a volte, molto più di complesse spiegazioni socio-economiche o politiche. Dopo tanti tentennamenti le grandi nazioni dell’Europa, a partire dalla maggiore per abitanti e potenza economica, la Germania, si sono mosse, auspice una cancelliera che si è rivelata…

Continua a leggere

s-confini danubiani

Bratislava, Slovakia Caro lettore, qualche giorno passato tra slavitudine e ungarità, e le cronache dell’esodo, fanno pensare. Mondi che si sgretolano e popoli migranti, come sempre, come ovunque, nella vita e nella storia del pianeta. Il Centro dell’Europa diventa luogo di transito per migliaia di profughi e di cercatori di vita nuova. Appena oltre Vienna sulla via di Bratislava passo vicino al villaggio dove una settimana fa hanno trovato settantuno morti asfissiati nel camion fermo e abbandonato. Mi chiedo come…

Continua a leggere

la bambina che incontrò il vento

Come capitava a qualcuno nei secoli passati, anch’io ho trovato un manoscritto, nel baule dei sogni… “In un tempo molto lontano, precisamente cinque secoli fa, il vento non esisteva. Una mia ava che si chiamava come me, dopo una sera di storie raccontate dalla nonna, …la bambina si mise in testa che il vento non esisteva. Il giorno dopo Beatrice si alzò al sorgere del sole e preparò subito una borsa fatta di pelle di pecora, dentro mise quel poco…

Continua a leggere

garbatissimi miei ospiti de “Gravo”

…per i non conoscitori, intendesi di “Grado”. Ospite dell’antica Isola del Sol, questa istàe ho avuto la fortuna di incontrar garbati ospiti, che non dimenticherò. L’onore che rendo qui è alla poesia culta e popolar del Pigo, alla storia  particular di Bruno e all’intuizione intelligente di Benito. E questo onore rappresento con la stessa poesia che riscrivo senza tradusiòn: due liriche del Pigo, tratte dall’antologia curata da lui stesso “Despùo le caligàe“, edita dalla Associazione “Graisani de Palù”, Grado 2012 (pp. 132 e…

Continua a leggere

Il racconto della laguna

Mie cari mamuli, go scoltà con atension il raconto che me gavè fato. E mi lo conto a modo mio, come son bon. La Laguna di Grado, specialmente el palù de sora, a est, è aperta sul mare con la Bocca di Primero, mentre quella occidentale si abbraccia con il mare per il Porto Buso, e di lì si va fino a Lignano oltre l’isola di Sant’Andrea, e a Marano e fino al fiume delle meraviglie, in latino Anaxum. Lo Stella.

Continua a leggere

che bello che era il cielo…

…quando eravamo bambini nella montagna. Se era d’inverno si andava con la zia a portare il latte munto alla latteria nel paese vicino, passando vicino al cimitero, e lì che paura!, ma poi le stelle su in cielo ci distraevano e ci incantavano… Quante stelle in cielo a dicembre, prima che venisse la neve e il freddo ci costringesse a stare chiusi nelle case di pietra, chiusi come si poteva, con mille spifferi, e se il vento mugghiava, la paura si…

Continua a leggere

la stanza della rinascita, o della perseveranza

L’uomo è alto e forte, giovane, la barba corta, giusta, lo sguardo diretto, ha il nome di un arcangelo. Vorrei mettere una sua foto ma si schermisce, e la cosa è da lui. In due mesi e mezzo mi ha ridato il ginocchio destro, che era svanito dietro un ematoma monstre, e la gamba debilitata, ora in ripresa. Vi è stata una virtù a sovrintendere il tutto, la perseveranza, che è una versione operativa della pazienza. sia da parte dell’uomo alto…

Continua a leggere

camminando camminando nell’unico sentiero

Caro lettor augustano, siamo in cammino. Sempre. Homines viatores… Sai che ne sono convinto, perché avrai letto (forse) più indietro la mia preferenza per la casa in affitto piuttosto che in proprietà, un luogo confortevole, ma che si può cambiare, a seconda del cammino, della direzione, del senso. Le fondamenta in questo caso non sono infisse nel terreno, ma nell’anima, che talora è anche vagula, blandula, alla ricerca infinita… Senti qua cosa ci racconta Martin Buber in La leggenda…

Continua a leggere

motociclisti

Mio buon lettor domenicale, in gioventù ebbi anch’io due ruote motorizzate, una vecchia Lambretta 150 che durò lo spazio di un’estate, trovata in un fienile e comprata per venticinquemila lire, e poi una HD Aermacchi 250 che durò due estati. Avevo allora 26 o 27 anni, il tempo e il morbìn (friulanismo per dire “picciola giovenil follia”) per qualche gitarella con le morose del tempo. Poi più nulla, per scelta e per necessità. Preferii le due ruote da spingere con le gambe, e allora…

Continua a leggere

Le campane di San Martino

La bici mi stava riportando a casa, quando uno scampanio festoso, all’altezza del borgo di San Martino, mi è penetrato nell’anima. Lo scampanio tipico delle grandi feste religiose, o dei “perdoni” di paese, legati ad antichi voti di ringraziamento alla Madonna o a qualche santo per grazie ricevute, durante epidemie di peste o le frequenti alluvioni del grande fiume, in friulano si dice “scampanotà”, e richiede una particolare abilità da parte dei campanari: infatti, dopo aver lanciato a distesa la campana grande,…

Continua a leggere