Olimpiadi perse dall’Italia per la dabbenaggine grillina, perché si sarebbero potute tenere a Roma. Ho iniziato a scrivere il testo all’inizio dei Giochi, ma lo completerò (lo ho completato), ovviamente, e lo pubblicherò (lo ho pubblicato) ad Olimpiadi ultimate, lo dico subito, con sentimenti misti tra rabbia, delusione ed entusiasmo per gli Italiani e le Italiane combattenti, e anche per l’insieme di fatti che hanno costituito i Giochi Olimpici di Parigi del 2024. E ancora di più per l’organizzazione e…
vita
L’America dopo Joe Biden
Ovviamente quanto scrivo in questo pezzo è da accogliere come un mio contributo personale in qualità di “cultore della materia”, poiché, per quanto capisco di politologia generale e di relazioni internazionali, a mio avviso, (il declinante, ma meritevole di grande rispetto) Joseph “Joe” Biden è stato uno dei migliori presidenti americani del secondo dopoguerra, assieme a Dwight Eisenhower, John F. Kennedy, Lyndon B. Johnson (ebbene sì, anche Johnson, che legiferò sui diritti civili e sul welfare, trovandosi la guerra del…
Negli sport: esaltare o umiliare, privilegiare o essere giusti nel giudizio
Si tratta di un’alternativa sempre presente nelle storie piccole e grandi dell’uomo. Il Tour de France appena concluso offre diversi spunti di riflessione, soprattutto sui due o tre principali protagonisti della grande corsa a tappe, che sono i tre ciclisti più forti al mondo nell’attuale momento storico di questo popolare sport, che io amo in modo particolare per l’imprinting che mi diede (diciamo per “genetica spirituale”) mio padre Pietro. Parlo di Tadej Pogacar, Jonas Vingegaard e Remko Evenepoel. Mio padre…
Una domanda, compagno Fratojanni: se l’onorevole Salis, sfondando la porta, venisse a impadronirsi a nome di terzi bisognosi, di casa sua, onorevole deputato, lei cosa direbbe, cosa farebbe? Ebbene, le case milanesi di cui si parla appartengono a privati cittadini… stiamo forse abolendo la proprietà privata che, lo so dalla teologia e dalla filosofia morale classiche, non è un “assoluto” etico-giuridico (io lo saprei argomentare dialetticamente… e lei? e l’onorevole Salis? Dubito fortemente, ascoltandovi), ma comunque non può essere messa in discussione da un’iniziativa privata come è un’occupazione abusiva. O no? E, guardi, io ho una sensibilità non inferiore alla sua per i senza tetto, stia tranquillo. Potrei aggiungere qualcosa di biografico, ma non lo faccio
Articolo 42 della Costituzione della Repubblica Italiana La proprietà è pubblica o privata. I beni economici appartengono allo Stato, ad enti o a privati. (Tommaso d’Aquino) La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti [cfr. artt. 44, 47 c. 2. La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata…
Bradicardia, o dell’uomo telematico, in stanza con un Tuareg del Friuli
Vedere casa nel pomeridiano caldo quasi agostano mi consola. (Santa Maria degli Angeli – Pordenone) Ritorno da una tre giorni inaspettata all’ospedale grande della Destra Tagliamento, da Pordenone, che – da friulano delle Terre di Mezzo – mi è più simpatica di Udine, da sempre, perché è contaminata da una cultura “venetese” più spigliata rispetto a una certa cupezza friulana o al brutto “venetico” parlato in Udine centro dalla borghesia professionale e compradora. Ora sono un uomo telematico, perché la…
Intelligenza, cultura, scolarizzazione: interdipendenza, circolo virtuoso… o non c’entrano nulla l’una con l’altra?
La dico semplicemente: l’intelligenza, come dice la parola stessa (in latino intus-legere), è la capacità umana (innanzi tutto) di “leggere-dentro” e in profondità le cose del mondo e le vite degli esseri umani. Certamente vi è una letteratura e una bibliografia pressoché infinita che parla dell’intelligenza; vi sono in tema cospicui trattati di filosofi come Aristotele, Locke, Hume, etc, di psicologi contemporanei come Carl G. Jung e Steven Pinker, tra molti altri. Vi sono, da un lato, scuole di pensiero…
Leone XIII: Rerum Novarum
riflessioni filosofiche, teologiche, pastorali (a cura del Dottor Pierangelo D’Andrea, mio valoroso studente) (Pubblico con grande piacere in questa sede questo originale saggio di Pierangelo, che ho avuto modo di conoscere e di apprezzare nell’ambito formativo dell’I.S.R.R., di Udine, Gorizia e Trieste, afferente alla Facoltà Teologica delle Venezie. Pierangelo, consapevole del momento di drammatica incultura, se non di analfebetizzazione che stiamo attualmente vivendo, mi ha offerto questo prezioso contributo, a commento della fondamentale enciclica di Papa Leone XIII, che…
Gareth Southgate è un vero gentiluomo… cari lettori, me ne trovate uno tra i dirigenti della Federazione Italiana Giuoco Calcio?
…dimanda rettorica, anzicheno. Io non ne vedo alcuno, a partire dall’illustre signor presidente Gravina. Il gentiluomo, come propone Treccani, è “Uomo che rivela signorilità e distinzione, estrema correttezza e lealtà nei rapporti umani e sociali.”. Ecco. (Gareth Southgate) Ne ho individuato uno: Gareth Southgate. Il Commissario Tecnico della nazionale inglese di football si è dimesso dopo la meritata sconfitta con la Spagna. L’Inghilterra a mio avviso sarebbe dovuta uscire agli ottavi con la Slovacchia, visto che perdeva 1 a 0…
L’educazione e l’eleganza, dai tempi di Petronio Arbitro ai nostri
Più o meno tutti sanno che cosa siano l’educazione e l’eleganza, almeno nel significato corrente. L’educazione è la virtù del buon comportamento verso gli altri, una manifestazione di rispetto e di riconoscimento dell’altra persona, certamente, è così; l’eleganza è la manifestazione di uno stile esteticamente gradevole nel vestire, nel gestire e nelle posture. E anche nelle espressioni. E’ un muoversi, un vestire e un parlare bene. (Gaius Petronius Arbiter) Tutto qui? Domanda retorica: evidentemente, no! Etimologicamente “educazione” è un deverbale…
“Fight, fight, fight”: il sangue, Dio, il pugno chiuso e l’America, una metafisica del male che può farsi o si fa (Dio non voglia) tragedia
Trump “The Donald” non è un’educanda e ora, dopo l’attentato, è quasi un eroe. Domando subito brutalmente: che forse Trump sia stato vittima di una forma di violenza anche da lui stesso alimentata con un linguaggio che usa da oltre un decennio e con i fatti del 6 gennaio 2021, quando fomentò l’assalto a Capitol Hill? A me pare di sì, ma non solamente, perché l’America è un luogo, un soggetto socio-politico molto più complicato, per cui lo sono…