Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

“Varia connexa” (lat.: cose varie connesse): che fine ha fatto, ad esempio, il corpo di Lin Biao? E i corpi degli ostaggi Israeliani vivi e di quelli morti ancora in mano ad Hamas? e i corpi dei bambini Palestinesi morti? …ovvero che senso ha il riconoscimento di uno stato fattualmente non esistente e comunque, nella situazione attuale, implausibile? Che fare?

Ringrazio l’amico Pierluigi che mi ha suggerito di leggere l’articolo di un valente psicanalista, Massimo Recalcati, pubblicato il 3 settembre scorso, da cui ho tratto l’idea di parlare oggi di Lin Biao, nato nel 1907 e morto nel 1971, militare, politico e intellettuale cinese del quale oggi quasi nessuno si ricorda più. Alleato formidabile di Mao Ze Dong durante la Lunga Marcia e l’affermazione del Partito Comunista Cinese sul Kuomintang di Chiang Kai-shek in una guerra civile che provocò milioni di morti (un giorno al Presidente Mao “scappò” di dire che 60 o 70 milioni di morti su un miliardo e più di cinesi non sarebbe poi una gran cosa), e in seguito suo avversario, scomparve in un misterioso incidente aereo, dopo essere stato accusato di alto tradimento durante la Rivoluzione Culturale, fase nella quale, nello sventolio del Libretto Rosso di Mao, scomparve un numero imprecisato di “nemici del popolo” .

Mao e Lin Biao furono dei miti rivoluzionari osannati nelle piazze europee degli anni ’60 e dei primi ’70 dai più famosi intellettuali (un Jean-Paul Sartre ad e.) e da adunate studentesche di loro pazzamente innamorate.

Analogie di qualche sorta con il wokismo politicorrettista anglosassone ed europeo dell’accademia odierna e dei suoi dintorni politico-intellettuali? Forse sì, anche se con esiti non sanguinosi, bensì imbarbarenti gli intelletti di chi si fa in-cludere, cioè imprigionare pericolosamente, come in una segreta di Alcatraz.

(Lin Biao)

Nei regimi dittatoriali si passa in un attimo dalla gloria del potere al plotone di esecuzione. Per quanto ci riguarda pensiamo al caso del conte Ciano, genero, in quanto marito della amatissima figlia maggiore del Duce Edda, e delfino del Duce stesso, finito fucilato alla schiena in quel di Verona l11 febbraio del 1944, per aver votato contro il suocero nella seduta del Gran Consiglio del fascismo il 25 luglio 1943, così contribuendo alla sua destituzione, assieme al conte Dino Grandi e a Giuseppe Bottai, i quali però evitarono la vendetta repubblichino-nazista. Diversamente da Ciano, Dino Grandi, che gli anglo-americani (più gli inglesi, che ci volevano un gran bene, come è universalmente noto) avrebbero voluto come Capo del governo italiano post-fascista, ebbe dopo il ’45 una notevole carriera imprenditoriale. Non era un cretino. Giuseppe Bottai, altrettanto intelligente, e buon Ministro della cultura fino al 1938, si arruolò nella Legione Straniera e visse a lungo.

Galeazzo Ciano è sepolto nella tomba di famiglia a Livorno, ma Lin Biao dove è sepolto? Nessuno lo sa. Forse tra i flutti del Mar Cinese o dell’Oceano Pacifico, perché, una volta caduto in disgrazia, non importa dove giacciono i suoi resti. Il corpo. Del corpo non occorre sapere. Damnatio memoriae. Dove si trova il corpo di Lin Biao, mentre quello di Mao è nella gloria eterna di Piazza Tienanmen, che significa Piazza della Pace Celeste?

Il rimando odierno è agli ostaggi catturati da Hamas il 7 ottobre 2023 durante la terribile strage perpetrata in quella giornata fosca, di molti dei quali i corpi morti sono stati restituiti, mentre altri corpi morti e alcuni vivi no. Non ancora. Se mai lo saranno. I corpi. Corpi di persone. Quasi tutto il mondo chiede la fine dello stazio palestinese, in molti meno si chiedono: “Ma perché Hamas non libera gli ostaggi?”

I corpi degli ostaggi israeliani e i corpi dei bambini palestinesi

Fatto salvo ciò che condividiamo in questa sede, intendo il giudizio etico e politico, io stesso e chi mi legge sulle stragi di Gaza, a che cosa servono ad Hamas ancora gli ostaggi? E a Netaniahu che cosa importa dei corpi morti e dei corpi vivi degli ostaggi rimanenti?

Quali interessi si celano dietro e sotto tanta crudeltà? Stavo per scrivere “insensata” (crudeltà), ma ho evitato una aggettivazione banale e fuorviante, perché vi è un senso in ogni agire umano in qualche misura libero: anche quando l’agire umano è moralmente perverso, crudele, malvagio. Perché il male stesso ha un senso. Paradossale? Anche no, poiché il male è insito nell’uomo, non è esterno: è generato da volontà e inciso nelle circostanze, come un marchio, come una ferita non rimarginata.

Perché le piattaforme delle manifestazioni pro pal neanche citano gli ostaggi? Nessun interesse per i corpi viventi degli ostaggi che, se liberati, farebbero finire l’aggressione a Gaza in un giorno? I corpi viventi sono persone. Il cristianesimo riconosce la persona come bene assoluto (ab-solutum), cioè sciolto da ogni paragone, mentre l’islam lo riconosce nei fedeli della Umma. Ebbene: Russi e Ucraini, cristiani, anzi cristianissimi, orto-dossi, cioè della-fede-giusta, si ammazzano tra loro senza grandi contraddizioni esteriori.

L’uomo del Cremlino impugna la candela natalizia come uno scettro, mentre il padre Kirill salmodia le antifone della Natività. Gli americani più americani invocano Dio nella Costituzione e in ogni occasione solenne e privata. Cristiani gli uni e gli altri: i Russi chiedendo a Dio assistenza per la Patria, gli Americani chiedendo a Dio conferme della loro primazia nel mondo.

Perché ai combattenti delle piazze nostrane non conviene che gli ostaggi siano liberati? Perché possono continuare a scagliare contro Israele tutto il loro odio antisemita? Paradossalmente, le frange più ignoranti e ignobili che spaccano tutto sono obiettivamente alleate di Netaniahu.

Una chicca, come si dice banalmente: ho ascoltato Bertinotti pontificare come segue: “La sinistra non si è accorta della generazione-Gaza”. Criptico e, come sempre, saccente su una poltroncina da talk show. Uomo sempre capace di criticare solennemente quando non conta più nulla. Gli ricorderei che lui, sè putante “sapiente uomo di sinistra”, ha fatto cadere un governo Prodi, che con tutti i suoi limiti era un governo abbastanza dignitoso, anche se nulla più. Ancora: da segretario di Rifondazione comunista ottenne un riferendum, costoso per i cittadini, inutile e poi perduto, sull’allargamento dello Statuto dei diritti dei lavoratori fino ad aziende con un dipendente, contro il parere (mi sembra più autorevole) di Cgil, Cisl e Uil. In quella vicenda ebbi un ruolo diretto come componente della Direzione nazionale della Uil.

Bertinotti, per la sinistra è stato inutile “maestrino” moralista. Oggi ve ne sono altri, atrettanto inutili e dannosi.

Due popoli due stati, una semplificazione colossale

Israele insiste su quel territorio come popolo ebraico, giudaico ed israeliano (tre termini non sinonimici) da tremilaottocento anni. Ha combattuto per restarci con molti popoli viciniori, come la Bibbia e altri testi raccontano credibilmente. Roma, prima nel 70 e poi nel 135 li ha dispersi nel mondo. Quello che è successo nei successivi due millenni lo conosciamo, fino all’apice genocida della Shoah.

La situazione attuale non consente un’immediata istituzione di uno stato accanto ad Israele. Ai tempi di Menachem Begin e di Isztzak Rabin da una parte e di Arafat dall’altra, presidenti USA Jimmy Carter e Bill Clinton, pareva fosse possibile costruire le condizioni per quanto sopra. Sono passati tre decenni e siamo tornati indietro con questa guerra. Evito di aggiungere banalità alle già troppe che circolano.

Mi sembra che debbano accadere contemporaneamente due cose spinozianamente necessarie: 1) liberazione degli ostaggi e 2) tregua militare, cui ha da seguire passo per passo ciò che la diplomazia perenne più valida ancora insegna, fino a una prima fase della pace, che una volta si chiamava armistizio. E’ da lì che si deve costruire ciò che viene banalizzato con slogan implausibili, dannosi e intellettualmente disonesti, del genere “due popoli – due stati”.

Ricordo che perché sia possibile costituire uno stato occorrono tre condizioni: a) vi sia uncontrollo del territorio, b) vi siano confini definiti e c) si batta moneta… come peraltro sostiene anche la Lega Araba, con la quale sono completamente d’accordo.

Ma in tutti questi ultimi decenni i Palestinesi, nonostante le varie risoluzioni dell’ONU, non hanno mai voluto che si costituisse un loro Stato.

D’altra parte Netaniahu dovrebbe sapere che, come insegna la nefasta guerra americana del Vietnam (1964-1975), quando l’avversario è tutt’uno con il popolo nessuno lo può battere, anche se in quel caso i Vietcong rappresentavano largamente il popolo vietnamita, a differenza di Hamas.

Aggiungo qualcosa sulle iniziative “popolari” italiane, che sono sghembe, imprecise e inutili, cioè dannose, perché ciò che è impreciso è inutile, e dunque dannoso. Sillogismo aristotelico. Intendo cose come lo “sciopero” del 22 settembre scorso indetto da UBS, e reiterato disordinatamente in questi giorni e ore.

Invito a controllare le percentuali dei partecipanti: nonostante vie e piazze piene nelle videate, le percentuali dei partecipanti allo sciopero attestano come i lavoratori non abbiano l’anello al naso che un Landini auspicherebbe avessero (e che a lui non manca ed è di buona lega metallica, anzi metalmeccanica); vanno, e solo nel pubblico impiego, dove non ci sono problemi di garanzie del posto di lavoro, vanno dall’1,5 al 4% degli addetti. Nel privato ha scioperato lo 0,001%. Andiamo, suvvia!

Se volessi parlare della regata turistica denominata Global Sumud Flotilla dovrei usare parole improprie per mettermi alla pari con questi provocatori tra cui vi è qualche ingenuo, e quindi, anche per non annoiarmi da solo, non lo faccio.

A questi signori propongo una citazione legale, l’art. 244 del Codice penale italiano, che così recita: “(omissis) La norma punisce chiunque, senza l’approvazione del Governo, compia atti ostili che mettano in pericolo l’Italia, prevedendo la reclusione da sei a diciotto anni, che diventa l’ergastolo se la guerra si verifica“. Conoscete a sufficienza l’italiano per comprendere questo testo, sciagurati?

Ogni tanto per le tv danno un comizio dalla regata di qualcuno di questi sfaccendati e sfaccendate: l’ultima una Margot Cioffi, che certemente ci troveremo in una lista buona per uno stipendio da deputata, non so se di M5S, di Pd o di AVS. Magari al posto di Ilaria Salis.

Se siete per la solidarietà al Popolo palestinese concordate con la proposta del Governo e della Chiesa: il ministro Tajani e mons. Zuppi vi chiedono di lasciare i beni di conforto a Cipro dove il cardinale Patriarca di Palestina Mons. Pizzaballa si occuperà di portarli a destinazione. A Cipro che si trova di fronte a Israele.

Ilaria Salis e Enzo Tortora

Un altro tema all’ordine del giorno è quello citato qui sopra. Ho letto il paragone tra queste due persone proposto da un buontempone da tastiera, che ha sostenuto come la signora maestra ora deputata europea, sia emula e imitatrice morale del grande uomo di televisione e non solo. E’ uno scherzo o lo crede veramente? Può anche darsi, perché il livello cognitivo degli esseri umani è molto vario, e anche… eventuale.

Peccato che ci sono molti “compagni” di oggigiorno, che sono veramente “compagni-che-sbagliano”, non come quelli che gli stessi intellettuali di quattro decenni fa definivano “sé dicenti brigate rosse“. Perché era vero che i brigatisti non erano sé-dicenti, ma realmente tali, ed erano “compagni (ebbene, sì)-che-sbagliavano”, qualcuno in seguito più o meno consapevole, o dichiaratosi tale.

Cerchiamo di distinguere anche tra di loro, in base alla purezza di cuore che fanno percepire a chi è attento alle loro vite di esseri umani.

L’Ispettore Harry Callaghan e la legittima difesa

Riporto alcune battute dell’ispettore Harry Callaghan, interpretato da Clint Eastwood nel film “Ispettore Callaghan, il caso Scorpio è tuo“, diretto da Don Siegel: “se io vedo un uomo nudo che insegue una donna con un coltello in mano, lo uccido“.

Altrettanto farebbero il ranger del Texas Tex Willer e il dott. Paul Kersey (interpretato nel primo film Il giustiziere della notte da Charles Bronson e nel remake da Bruce Willis), cui dei criminali hanno ucciso la moglie e la figlia. E perfino Diabolik con i mercanti di morte, le droghe.

Lo stato di diritto non prevede la vendetta personale come nelle situazioni tribali, che sono ancora ampiamente diffuse nel mondo, ma molta parte del mainstream attuale tende a guardare con un occhio quasi indulgente all’offender che, poverino, è sempre un disagiato, un problematico, uno che, come spiegano le dottrine neuro-psichiatriche (cf. Norris), ha solo bisogno di assistenza, perché “è malato”. Non è mai anche un malvagio. Secondo il mainstream. Certamente vi è un confine assieme a zone di sovrapposizione tra malvagità e malattia, ma questo confine è a volte labile e confuso. Vi sono dei serial killer sadici, malati di mente e nel contempo intelligenti, lucidissimi, come Jeffrey Dahmer. E quindi responsabili eticamente e penalmente delle loro efferratezze.

Non dimentichiamo che esiste anche il principio morale indefettibile della legittima difesa, come insegna magistralmente Tommaso d’Aquino nella Summa Theologiae secundae partis secunda, che ritengo infinitamente più autorevole di un professor Montanari.

Winston Churchill e Erwin Rommel

Sir Winston Churchill è stato dalla parte giusta della Storia, ma come persona è stato razzista, antitaliano, cinico e doppiogiochista; di contro, il Feldmarschall Erwin Rommel, che è stato dalla parte sbagliata della Storia, è stato un soldato e patriota leale di una Patria “sbagliata”, e si è suicidato per aver cercato di togliere di mezzo Hitler, non riuscendoci (mi riferisco al progetto di assassinio del Führer denominato “Valchiria” del colonnello von Stauffenberg, fallito il 20 luglio1944 nella “Tana del Lupo”, Wolfschanze, che era uno dei quartieri generali segreti di Adolf Hitler, costruito nel 1940 in Prussia Orientale, oggi in Polonia, un altro soldato non ascrivibile meramente al nazismo.)

Il mio pensiero: se io ragiono da “militante della libertà” (e basta) sarò sempre solamente grato a Churchill e avverso a Rommel; se invece rifletto sotto il profilo umano e filosofico più generale, posso anche trascurare Churchill, di cui osservo i gravissimi difetti e per cui provo antipatia naturale, ed essere disponibile ad un aperitivo virtuale con il generale Rommel. Sono riuscito a spiegarmi?

E’ la stessa differenza che passa tra un utilizzo equilibrato ed ispiratore dell’ideologia e un uso dogmatico dell’ideologismo, che dell’ideologia è una de-formazione fanatica e stupida. E quindi, sempre per il famoso sillogismo aristotelico: dannosa!

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