Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

San Francesco, il sultano Malik Al Kamil e i 99 bei Nomi di Dio, mentre la guerra infuria in Terra Santa

Mentre le stragi infuriano nel Vicino (non nel Medio) Oriente, ricordare quando, nel 1219, san Francesco incontrò il sultano Al Malik (Il Sovrano) e i 99 bei nomi di Allah, di Dio, è salutare, sia per la mente riflessiva di cui siamo dotati, sia per le nostre coscienze. In proposito, si può anche far memoria su una certa analogia che quel lontano incontro può suggerire con la recente visita di papa Francesco ad Abu Dhabi, a ottocento anni di distanza,…

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Tutti gli esseri umani sono “naturalmente/ necessariamente” interconnessi, e dunque per nulla come soggetti coscienti “auto-nomi-in_sé-sufficienti”, anche se taluni (non molti) possono sopravvivere per un certo tempo nella “wilderness”, ma non per sempre, quasi da anacoreti contemporanei, a imitazione degli antichi Padri del deserto; anche da queste considerazioni consegue che lo smart working – in alcuni specifici casi – è inammissibile, e perfino pericoloso

X Factor e internet, i social e il web, cos’altro dire, se non che sono questi mondi a “cambiare la testa” degli esseri umani attuali, soprattutto dei giovani. Un uso continuo, indefesso e compulsivo di questi “ambienti”, oramai è noto, fa (può fare) danni inenarrabili, di carattere intellettuale, culturale e perfin cognitivo. Si diventa più stupidi e ignoranti, e dunque pericolosi. Paradossalmente, anche se “sembra” che con questi nuovi media si possa comunicare di più, ed è quantitativamente vero: io…

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Donne diversamente note (o meno) del secolo Ventesimo… per ricordare a me e a chi legge che non vi sono solo uomini (maschi) importanti

Donne famosissime o famose…, o per nulla, come le nostre mamme, nonne, sorelle, spose, zie, amanti… Alcune brevi biografie senza alcun ordine cronologico, né mie preferenze personali particolari, anzi. Figurati, caro lettore, che cosa mi può interessare di Farah Diba, oltre ad ammettere che era una bella donna, per me più di Soraya Esfandiari, la principessa triste. Edith Stein. Inizio il mio racconto con questa delicata filosofa tedesca, ebrea e infine cattolica, allieva di Husserl, uccisa dai nazisti nel 1944.

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Occorre fare il bene ed evitare il male, in latino: bonum agere, malum vitare

Fare il bene, evitare il male. Facile a dirsi, difficile a farsi. Il vecchio detto classico interpella ogni momento della vita dell’uomo, ponendo una valutazione morale su tutti gli atti umani liberi. Le azioni umane vanno distinte tra ciò che viene agito liberamente e ciò che invece viene fatto, semplicemente, anche nei casi un agire costretto (o meno) sotto minaccia. Tant’è che la lingua latina prevede due verbi per dire “il fare”, come a) fàcere, che significa meramente un operare,…

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Ambasciatori filosofici per la famiglia, per la politica, per la scuola, per la sanità, per il lavoro, per la giustizia, per la fede religiosa, per lo sport,… per la vita. “Philia” (Amicizia), una associazione per “non-filosofi-ma-filosofi”

Un’idea, solo un’idea venutami mentre parlavo con i colleghi dell’Associazione Phronesis, quella di poter ciascuno di noi farsi ambasciatore di filosofia laddove vive, dove lavora, dove si diverte, dove si cura o cura gli altri, dove studia, dove fa sport. Non si può imporre il sapere, nessun sapere, un sapere che si occupa del sapere non si impone, perché è uno stile di vita e una scelta morale. Ma la filosofia può “vivere” ovunque, come provo a fondare con esempi.

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Il mio augurio di Buona Pasqua, con il ricordo di Gesù Risorto, in sintonia e coerenza con la più grande Festa dei Cristiani, richiama i valori, le virtù, e i princìpi nell’agire umano in generale e in economia: le qualità spirituali che ispirano il “bene-dire” e il “bene-fare”

Forse mai come di questi tempi, il mondo-azienda è la cartina di tornasole della società contemporanea. La coeva crisi delle due maggiori agenzie formative, la famiglia e la scuola, affidano e quasi “rilasciano” al mondo del lavoro giovani spesso sconcertati, indifesi e privi di solidi punti di riferimento, come quelli che costituivano il nerbo dell’agire dei loro padri e nonni, valori esistenziali e lavorativi condivisi, come l’onestà, il rispetto reciproco, l’impegno, il senso di responsabilità e quello di appartenenza. I…

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La formazione (frontale, seminariale, laboratoriale) come credibile “assessment” valutativo del personale in azienda e in ogni struttura organizzata, e del potenziale di un ricercatore accademico

La formazione, sia in ambito scolastico-accademico, sia in ambito aziendale o in altri ambienti dove necessita un’organizzazione e una gestione dei vari fattori, si può svolgere – in generale – in tre modalità principali: frontale, seminariale, laboratoriale. a) quella denominata frontale è tradizionale, “verticistica”, nella quale vi è un docente-maestro-professore-formatore che propone degli argomenti concernenti determinate discipline o materie d’insegnamento, sulle quali a un certo punto è prevista una verifica di ciò che gli allievi-alunni-studenti-discenti-partecipanti hanno imparato, con delle verifiche…

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Plausibili e plurime ragioni per le quali si può affermare che, in base a un articolato e fondato giudizio, l’Impero Romano è stato la più grande (nel senso del valore umano e morale), importante e lungimirante struttura politica, culturale e sociale di tutta la Storia umana

A un ponderato confronto con molte delle strutture socio-politico amministrative attuali, con grandi imperi o soggetti politici, l’Impero romano spicca per le sue caratteristiche positive e per certi aspetti, uniche. Esamineremo i profili principali su cui si può fondare la precedente asserzione. Innanzitutto la durata. La tradizione colloca la fondazione di Roma alla metà circa dell’ottavo secolo avanti Cristo, mentre l’inizio convenzionale dell’Impero è considerato dal “principato” di Cesare Augusto, dalla seconda decade del primo secolo avanti Cristo. Si deve…

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La PRESUNZIONE è un sentimento che produce ogni tipo di VANTERIA, e si trova anche in persone celebrate, ad esempio in Umberto Eco, cui ho sentito dire, a suo tempo (le registrazioni video, come tutto ciò che appare sul web, possono diventare una maledizione), tra molte considerazioni interessanti e acute, anche alcune stupidaggini. Nessun uomo è esente da errori: la differenza morale la fa l’atteggiamento dell’uomo che sbaglia, verso i propri errori, accettandoli come limiti e cercando, se possibile, di rimediarvi

In questo pezzo mi occuperò di un famoso intellettuale italiano che non è più a questo mondo, il celebratissimo Umberto Eco, che in una famosa intervista di Rai Storia sento pronunziare kàiros, invece di kairòs cioè, in greco antico, “tempo opportuno” o “tempo spirituale”, in contrapposizione a krònos, che è il tempo fisico, cronologico, appunto. Accentazioni e termini consueti a chi frequenta assiduamente la filosofia. Accenti sbagliati da parte del professor Eco. Tutti possono sbagliare? Certo, ma è meno…

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La riflessione logica, l’ideologia sua nemica e il ballerino di quarta fila

Riflessione significa specchiamento, piegamento del pensiero su sé stesso. La riflessione può essere superficiale o radicale. A me non interessa quella superficiale che può essere chiamata anche solamente “chiacchiera”, attività aborrita da Martin Heidegger (cf. Sein und Zeit, 1927), di cui è pieno ogni angolo del mondo e delle vite di ciascuno. Personalmente ritengo la chiacchiera una delle attività umane più idiote e sgradevoli, mentre di ben altra caratura morale e utilità sociale è il colloquio o il dialogo rispettoso…

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