Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Di un “ego” (io) debordante fin nella vanagloria… cosicché, alla fine, chi è il più ricco di quel “cimitero” di tanti ego?

Una specie di “seminario” del lunedì mattina, oramai da anni mi impegna piacevolmente con l’Amministratore delegato di una grande azienda, l’amico dottor G. (non è Giorgio Gaberschek!). Si parla certamente dell’Azienda stessa e delle consociate, ma anche di millanta altri temi, soprattutto di etica e di politica, siccome in quel posto di lavoro presiedo l’Organismo di vigilanza previsto da una legge dello Stato. Osservando la fine di alcuni esimi personaggi, come il grande calciatore Pelé e Joseph Ratzinger, a…

Continua a leggere

I vari tipi di “bastian contrario” e la “piaggeria” o “adulazione”, come suo… contrario. Questo “domenicale”, come ama chiamare i miei pezzi il mio caro amico Pierluigi, è particolarmente dedicato a un altro caro amico, che sta per candidarsi alla carica di Sindaco di Udine, per ragioni facilmente evidenti a chiunque stia un pochino attento alle relazioni umane

Nella mia vita ho conosciuto molte persone del primo tipo e anche persone del secondo tipo. Dico subito che mi danno più fastidio le seconde, perché le prime sono costantemente polemiche e spesso prolisse, ma “debellabili” abbastanza facilmente, mentre le seconde si insinuano con melliflua perseveranza nelle relazioni umane. Vi sono infinite variazioni sul tema, come negli spartiti musicali: da 1 a 100 uno può essere più o meno “bastian contrario”, oppure “piaggione”. Brontolo IL “BASTIAN CONTRARIO” Spesso i “bastian…

Continua a leggere

procedere, precedere, decedere, decidere, recedere, retrocedere, accedere, concedere, incidere, incedere, intercedere, uccidere,… cedere: concetti che stanno dentro il “dialogo”, il “colloquio” e la “conversazione” (che sono tre diversamente utilizzabili modalità comunicazionali e relazionali) tra gli esseri umani… e poi, su un versante diverso: “mettere a terra”, “portare a bordo”, “occorre un cambio di passo”, “quant’altro”, “tanta roba”, metafore modaiole, inefficaci e per me infastidenti, così come l’abusatissimo verbo “implementare” (che mi piace assai poco)

La radice verbale latina “caedere” (tr. tagliare, uccidere, colpire, es. caedere victimas: sacrificare vittime). costituisce il centro di significato e di senso di svariati verbi italiani, che si differenziano per il prefisso diverso: pro, pre, re, de,retro, ad, con, in, inter, uc,… i quali prefissi danno significati profondamente differenti a ciascun verbo. Tratto di un altro esempio, come quello recentemente commentato in questa sede, dell’ablativo assoluto, che attesta come la lingua latina sia in grado, assolutamente più di altre lingue,…

Continua a leggere

La riflessione logica, l’ideologia sua nemica e il ballerino di quarta fila

Riflessione significa specchiamento, piegamento del pensiero su sé stesso. La riflessione può essere superficiale o radicale. A me non interessa quella superficiale che può essere chiamata anche solamente “chiacchiera”, attività aborrita da Martin Heidegger (cf. Sein und Zeit, 1927), di cui è pieno ogni angolo del mondo e delle vite di ciascuno. Personalmente ritengo la chiacchiera una delle attività umane più idiote e sgradevoli, mentre di ben altra caratura morale e utilità sociale è il colloquio o il dialogo rispettoso…

Continua a leggere

Il delitto di Civitanova Marche: coloro che hanno filmato l’omicidio di Alika, senza muovere un dito per fermare lo scempio, sono non solo perfetti imbecilli e vigliacchi (avevano paura di prenderle?), ma spero siano inquisiti per omissione di soccorso, se vi sarà un’estensione interpretativa e applicativa di tale fattispecie di reato, finora considerato prevalentemente per gli incidenti stradali e gli infortuni. Scrivo questi epiteti perché desidero che questi signori “emergano” dal web e leggano ciò che si può pensare di loro, e qui io, in particolare

art. 593 del Codice Penale qui è stato ucciso Alika Ogorcukwu, senza che alcuno lo soccorresse. Vergogna, Civitanova! “Chiunque, trovando abbandonato o smarrito un fanciullo minore degli anni dieci, o un’altra persona incapace di provvedere a se stessa, per malattia di mente o di corpo, per vecchiaia o per altra causa, omette di darne immediato avviso all’Autorità è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a duemilacinquecento euro. Alla stessa pena soggiace chi, trovando…

Continua a leggere

La salute della donna e l’interruzione della gravidanza: etica della vita umana e aspetti socio-politici

Su un tema di questa rilevanza, ma soprattutto di questo genere scientifico, ho cercato informazioni adeguate che qui riporto, in quanto, per mia ignoranza specifica, non posso avventurarmici dentro senza essere presuntuoso. Umilmente e socraticamente, quindi, mi affido a chi ne sa più di me, limitandomi a commentare solo (e sommessamente) da un punto di vista etico e politico, qua e là. La sentenza della Supreme Court Usa ha rimesso al centro il grave tema. Gli effetti di questa…

Continua a leggere

Un delitto a Codroipo, l’omicidio di una donna e madre

Come i miei cari lettori sanno, mi occupo, tra altre attività accademiche e di consulenza etica aziendale, di relazioni intersoggettive nell’ambito della Consulenza filosofica individuale, anche come presidente dell’Associazione italiana per la consulenza filosofica Phronesis (in base alla Legge 4 del 2013 sulle professioni non ordinistiche), così chiarendo ciò che differenzia questa pratica dalle psicoterapie, pratica le cui prerogative sono le seguenti: “La consulenza filosofica si realizza nel rapporto tra un filosofo consulente e un consultante o un gruppo di…

Continua a leggere

Il mito di Narciso

A corredo e documentazione scientifica del precedente post sullo stesso tema (o quasi), ho la grazia da parte dell’autrice, professoressa Anna Colaiacovo, carissima collega di Phronesis e valorosa docente di filosofia, di pubblicare questo saggio. Nel mito, Narciso è un giovane bellissimo, che suscita passione negli altri, ma non è in grado di ricambiarli in alcun modo. Innamorato della propria immagine, muore perché non può congiungersi con essa. Narciso deriva dal termine greco Nàrke, può essere tradotto con torpore (pensate…

Continua a leggere

Se diciamo (idiotissimamente) “FEMMINI-CIDIO”, significando “uccisione di una donna (femmina)” allora, coerentemente, diciamo anche “MASCHI-CIDIO”, per “uccisione di un uomo (maschio)”! Oppure, ed è meglio, diciamo più correttamente in italiano, “OMI-CIDIO”, che non significa “uccisione di un uomo-maschio”, ma di un “essere umano” (maschio o femmina o trans che sia). Perdio! E: basta parlare genericamente di “morti sul lavoro” senza dire di più… caro lettore, leggi sotto, se vuoi…

Femminicidio e maschicidio sono due termini inutili: il primo è oramai in uso e abuso, il secondo è una mia proposta uguale e contraria per… contrastare la stupidità comunicativa di molti giornalisti e politici che ignorano quanto ho specificato nel titolo qui sopra, perché, nel caso accada il tristissimo fatto dell’uccisione di un “essere umano”, maschio o femmina o trans che sia, si tratta sempre di un “omicidio”. Mi rendo conto che ormai il mood (consentimi l’anglicismo, caro lettore!) invalso…

Continua a leggere

Informazione, fonti, analisi, opinioni, certezze, evidenze, verità

I sei termini sono anche sei concetti che hanno a che fare con la verità. Vediamo distinguendo bene. Aggiungo: nel rapporto dialettico fra certezza e verità, si deve aggiungere anche l’evidenza. Che cosa intendo? Noi umani conosciamo razionalmente le cose in due modi, o per evidenza ovvero per comunicazione di notizia: a) l’evidenza è ciò-che-sta-davanti-a-me in modo ineluttabile; b) la comunicazione di notizia è un qualcosa di fededegno (se del caso), che mi viene detto, quando chi mi dice una…

Continua a leggere