Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

La divisa militare e la vanità di chi a volte parla solo perché è dotato/ a di apparato fonatorio

Non sappiamo molto delle eventuali divise (o uniformi) usate dai militari nell’antichità. Nell’esercito romano vi erano differenze radicali nei dettagli d’arme e negli ornamenti tra i cavalieri, che erano nobili possidenti, e i fanti, e tra costoro e le truppe ausiliarie. Vi erano anche differenze di armamento e di dettagli fra i militari delle legioni attive nelle varie Province dell’Impero.

Forse è nell’Impero bizantino che si decisero e si applicarono differenze standard delle divise tra i vari reparti e specializzazioni militari.

Più vicino ai nostri tempi, osservando le uniformi raccolte nei vari musei “della guerra” (si veda a Parigi), si riscontra che i colori erano spesso tali da confondere le eventuali macchie di sangue, che avrebbero psicologicamente turbato i commilitoni in battaglia. Colpisce il bianco delle uniformi austro-ungariche, però!

Verso la fine del XIX secolo comparvero le mimetiche, la cui funzione è evidente nella sua efficienza, mimetiche come quella che in queste settimane usa il gen. Figliuolo. Si registrano in quei decenni le prime divise mimetiche durante la Guerra boera a fine ‘800.

I Tedeschi, che diedero ampia prova della loro passione militare (diciamo così ) nel XX secolo svilupparono una particolare cura nelle divise militari, cercando di conciliare la marzialità estetica con una minore visibilità per i “nemici”.

In generale, le divise militari si possono dividere in tre categorie, a seconda del loro utilizzo: a) da combattimento, b) da uso quotidiano, c) da parata e cerimonia. E’ chiaro che il gen di Corpo d’armata a tre stelle Figliuolo indossa, come lo si vede in tv, la divisa quotidiana, senza addobbi e difese di battaglia, per praticità e convenienza. Mi pare.

Di contro, i mercenari di tutti i tempi hanno sempre indossato vestimenti loro, dissimili da quelli degli eserciti delle nazioni per cui combattevano.

In alcuni casi le uniformi rappresentano l’abito di certi capi di Stato, come il Maresciallo Tito, che forse piaceva alla Murgia Michela, critica senza educazione del generale che si occupa dei vaccini. Ricordo a questa donna che anche Fidel Castro, Ernesto Guevara, Ho Ci Min e Mao-Ze- Dong indossavano divise militari o simil-militari. Questi andavano bene così, Murgia?

Ho notizie dirette dell’uomo Figliuolo da un suo ex superiore, che lo comandava quando il mio amico alto ufficiale in pensione aveva il grado attuale del generale dei vaccini (Generale di Corpo d’armata), notizie dalle quali risulta che l’uomo Figliuolo è umile e operativo, onesto.

E allora, perché la disturba la sua uniforme, signora Murgia? Le piace essere lodata dalle sue sostenitrici politicamente corrette, come Dacia Maraini?

Io non apprezzo i suoi commenti Murgia, fin da quando mi sono accorto dei suoi giudizi, a partire da quello su Franco Battiato, che fu ingeneroso e soprattutto incompetente.

Vedo che anche lei è “iscritta” – de facto – all’immenso partito di quelli che parlano di ciò che non sanno.

Le suggerisco la lettura del Tractatus Logico-Philosphicus di Ludwig Wittgenstein… le farebbe bene.

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