Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Le affettività giovanili odierne come nuove “affinità elettive”

mmmh

così sorge dal cuore quando scatta quel qualcosa, di chimico quasi, come insegna Goethe, e tu non sai se sei Ottilia, il Capitano, EdoardoCarlotta… di inspiegabile con la ragione argomentante o con la logica sillogistica. Non funzionano più ora i meccanismi classici della nostra biologia mentale, la psiche è ottenebrata, i sensi comandano in un turbinoso scambio tra quelli esterni a quelli interni. E’ l’innamoramento o qualcosa di simile, è la passione a vari livelli emotivi, l’attrazione erotica. Questo è.

Le definizioni della tradizione e del diritto come marito/ moglie o fidanzati in quel momento sanno di stantio e salta tutta l’etno-antropo-etico-giurisdizione della regola che ha instaurato lungo la storia umana la struttura familiare, il diritto ereditario, gli interessi economici, i patti, i contratti, e tutto ciò che sa di presa in carico, di burocrazia… tutto viene scombinato, scoperchiato nella sua verità.

La monogamia si scopre costruzione storico-sociologica e ricompare ciò che è lì, magari sepolto dai secoli, se non, ma in modo diverso, in certe zone arretrate del globo, dove il potere maschile impera.

La crisi della monogamia, che non è tribalismo patriarcale, ora sta scoppiando nella cultura e nella civiltà occidentale.

La donna ha contribuito moltissimo a questo cambiamento radicale, iniziato cent’anni fa e proseguita con un secolo di battaglie memorabili, dalle suffragette a Franca Viola, con la liberazione da tutte le pastoie precedenti, dai suoi obblighi verso il maschio, dalla subordinazione e dalla mancanza di autonomia. Ora la donna, di fatto e di diritto non può essere comandata, dominata, eterodiretta, perché lo vieta la legge e anche il costume. Non è più scandaloso che ci si separi, si divorzi.

L’altro soggetto “liberatore” sono stati i giovani, con i loro costumi, a partire dalla rivoluzione sessantottina. Donne e giovani sono anche la risorsa sociologica che credo molto presto farà implodere l’Islam più conservatore. Osservo che perfino in Arabia Saudita qualcosa si muove, dopo essersi mosso in altre nazioni di quel mondo. Duole vedere la grande Turchia ancora in bilico tra modernità e antiquariato ideologico-politico, ma Erdogan è destinato a perdere la presa.

Tornando al tema del cambiamento dei rapporti, noto che i ragazzi oggi preferiscono avere tra di loro rapporti più “leggeri”, che non significa superficiali, ma neppure troppo legati al classico modello “ci piacciamo, ci frequentiamo, conosciamo le rispettive famiglie“. Accade ancora, ma senza che ciò significhi preparare il corredo di nozze e fissare magari la data di un tristissimo e immaturo matrimonio.

I ragazzi frequentano i gruppi, stanno in gruppo, e non è vero, grazie a Dio, che chattino continuamente con altri quando stanno con gli amici. Forse lo fanno ancora i giovanissimi, ma non più i ventenni e oltre.

Oggi i ragazzi possono dirsi anche, come in una vecchia canzone di Carla Bissi “sento che forse ti amo“, dove il forse dice tutta la precarietà dell’amore e tutta la sua forza, tutta la sua ambiguità insieme con la sua assolutezza. Eros (sono orgoglioso di averci scritto su un librone!) è il motore mobile (non immobile, caro Aristotele, mio grande e venerato Maestro!, ma qui ha ragione il tuo Maestro, Platone) del mondo e di tutte le cose, sempre imperfette, fragili, sinuose, docili e indocili nello stesso tempo.

Questo forse sta comprendendo quest’ultima generazione di giovani, più smagata e cinica delle generazioni precedenti, ma non per questo meno autentica, anzi forse di più. Per questo sta cominciando a costruire le proprie affinità elettive in modo più light, che alla fine è anche più rispettoso degli altri, scevro da promesse irrealistiche di amori infiniti ed eterni.

Come vi sono infiniti gradi di amicizia, io lo sto constatando in queste settimane, vi possono essere infiniti gradi di verità nell’amore, non volendo con ciò dire promiscuità o imbroglio, ma semplicemente che va accettata la ricerca della verità sull’amore, perché altrimenti tutto si fa ambiguo e fasullo, disonesto e pericoloso. facile dirlo, caro lettor gentile, tu puoi dirmi, più difficile agire di conseguenza. Certamente, ma i ragazzi di oggi ce lo insegnano con una freschezza rigenerante.

Osserviamoli con affetto e stiamo loro vicino, ché quando ci chiamano ci siamo, vivendo noi più grandi, la nostra vita nella verità locale che possiamo e che dobbiamo a noi stessi.

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