Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Un galantuomo, il compagno Piero

con-piero-zanfagniniCaro lettore,

nella mia oramai non breve vita ho conosciuto molte persone, e ne ho incontrate moltissime, di tutti i generi e specie intellettuali e morali. Ho incontrato persone che gettano volentieri una lattina bevuta dall’auto in corsa, e le ho scartate, dopo avere visto che erano incorreggibili; ho incontrato gente superficiale e pigramente adagiata nel già detto, nel già pensato, nel già sentito, e ho cercato di perdere con queste persone meno tempo possibile, dopo aver provato a proporre qualcosa di meno futile; ho incontrato persone viscide che mi si sono allontanate, sponte loro, anguillescamente;  ho incontrato spocchiosi autoreferenziali, attenti solo al proprium, fosse potere sugli altri, accumulazione di denaro, o un dominio di qualche genere e, dopo avere tentato di dialogare con loro per condividere insieme qualche valore, mi sono dileguato; ho incontrato persone incapaci di ammettere i propri limiti e anche qualche errore, “professioniste” eccezionali nell’incolpare gli altri di ogni pur piccola nequizia e talora di nefandezze, e non ho neppure tentato qualcosa, perché consapevole della pericolosità oggettiva dell’idealtipo; ma ho anche incontrato brave persone, con cui ho condiviso molto della mia vita e della mia crescita. Posso dire che questo tipo di persone è stato prevalente nei pressi della mia vita, a partire da coloro che mi hanno sopportato e mi sopportano, volendomi bene, cioè volendo il mio bene, anche più del loro.

Eletto sindaco nel 1989, primo socialista dopo quaranta anni di democratici cristiani, Piero Zanfagnini tre anni dopo ricevette un avviso di garanzia per supposte tangenti. Si dimise seduta stante e affrontò il processo, nel quale fu riconosciuta la sua assoluta estraneità ai fatti contestati e prosciolto. Non tornò più in politica, per fare di nuovo l’avvocato a tempo pieno, e il presidente dell’associazione “Amici di don Emilio De Roia”, eroico e umile prete friulano.

Ecco, tra le persone perbene, ho conosciuto Zanfagnini, ai tempi in cui ero segretario del sindacato. Avemmo molte occasioni di incontro, convegni e seminari condivisi, riflessioni politiche, rispetto reciproco. Quando lo chiamavo per qualche iniziativa, non faceva mai mancare una partecipazione attenta e informata, paziente, umile e dialogica. Elegante di una sottile ironia, che a molti sfuggiva.

Era un uomo diverso dagli altri politici, anche compagni di partito, era garbato, cordiale e riservato, discretamente curioso delle novità, sembrava fuori dal tempo di quegli anni ’80 affluenti e “da bere”. Socialista come me, e per nulla bisognoso di aggettivazioni di appartenenza, come andava di moda allora (e anche ora): craxiano, lombardiano, demichelisiano, demitiano, e altro di inutile. Anch’io. Lo apprezzavo anche per questo.

Che nostalgia per un uomo del genere, così distinto e distante dalla stragrande maggioranza dei politici attuali!

Mandi Piero.

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