Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Christo e Gauss

GaussGauss è noto come uno dei maggiori matematici moderno/ contemporanei, Christo come un artista contemporaneo, quello che ha fatto le passerelle gialle sul lago d’Iseo, frequentate in pochi giorni, pare, da almeno cinquantamila persone, che di solito vanno alle Seichelles o a Sharm el Sheik. Il dibattito si è acceso in modo furibondo. C’è chi ha proclamato l’area camminabile sospesa sulle acque dell’artista bulgaro un capolavoro, e chi l’ha definita una schifezza, a seconda della sofisticazione del critico, più o meno politicamente corretto.

A me pare invece che l’idea, in sé originale, abbia colto nel segno della curiosità popolare per la quale l’importante è esserci, non nel senso heideggeriano di una presenza a sé nell’essere del mondo, ma di una presenza sociale, quella più superficiale che ci possa essere. Come nella piazzetta di Capri si va per essere visti, come raccontano le cronache mondane, così sulla passerella di Christo si va per dire di esserci stati.

Per molti funziona così: le cose valgono perché si può dire a qualcuno “io c’ero, io ci sono stato”, come quando stai per raccontare un tuo viaggio e vieni immediatamente zittito da chi vuole raccontare il suo. La partecipazione all’evento dell’Iseo è proprio un’esplosione di gregariato sociale, manifestazione di quel grosso delle persone, la famosa ggente, che ama fare le cose che fanno tutti, come intasare il sabato pomeriggio super e ipermercati, oppure andare a un concerto all’estero, perché è importante mandare i selfie con qualcuno, magari il frontman del gruppo.

Lo capisco nei più giovani, di meno nelle persone in età, ma trovo, come sempre, la spiegazione antropologica nella forma della “campana di Gauss”, così panciuta al centro, otre contenitore dei più, e così sfuggente ai lati. Ecco quelli che si trovano ai lati, o non sapevano della passerella di Christo oppure non gliene è fregato una mazza. Io sono tra questi, e spero che l’orrendo oggetto sia tolto dalle acque quam celerrime. Non mi dispiace solo per i ristoratori dell’Iseo, che certamente avranno fatto affari.

Il senso di tutto ciò è nel debordare di una cultura sociale sempre più massificata e generica, dove lo spazio per le scelte personali, pensate e deliberate con criterio si sono ridotte di molto, specie da quando televisione e web sono diventati così pervasivi.

L’importante è discuterne, rendersi conto, avere attenzione per i rischi che la nostra mente corre se non resta vigile, autonoma, auto-decidente, incondizionata, per quanto possibile, dal pensare collettivo, istupidito e annoiante. Anche Gustave Le Bon ha studiato questo fenomeno, che si applica a tutti i grandi assembramenti, dalle popolazioni tifose degli stadi, alle manifestazioni politiche e sindacali, dai cortei alle processioni. Che cos’era se non una processione senza la Madonna il profluvio di persone sulla passerella lacustre?

Una cosa positiva è che durerà -indefettibilmente- solo fino al 3 di luglio.

Perfino un guru italianissimo si è visto, caftano bianco sporco, capelli e barba lunghi (e forse non pulitissimi), e un sollevarsi beato la veste dicendo al cronista “Vedi che energia si propaga qui, bellissimo!”

Eh eh, senza che appaia come snobistico pensiero, il mio, ma che cz dici, mona?

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