Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

sguardi fugaci verso l’orizzonte degli eterni essenti

Alain Delon e Lucilla Morlacchi in una scena del film ''Il Gattopardo'' di Luchino Visconti. ANSA /US
Alain Delon e Lucilla Morlacchi in una scena del film ”Il Gattopardo” di Luchino Visconti. ANSA /US

…ancora andando un mattino

in un’aria di vetro (Montale), cambia il paesaggio lentamente come si conviene… al viandante ciclista che pedala nella chiarità azzurrina del novembre, auscultare il ritmo della circolazione corporea del sangue pompato con la forza del cuore: rinnovato sangue dopo le traversie

chilometri fugaci come il vento leggero che aiuta e rallenta

andare in cerca di colori inenarrabili e di scorci intrecciati alla pagina del tempo,

incontro

ogni momento improvviso e straniante come vigoroso incedere del cammino inesorabile

ricordi di memorie arcane, di parenti e cromosomi nel passaggio

anni fa bambino quando si andava col treno nella città grande dai parenti e loro venivano al paese nelle estati

e mia madre cedeva il letto grande e dormiva nella camera con me e mia sorella, materasso a terra

lontano nel tempo e vicinissimo lo sguardo su qualcosa che ci ha fatto

parenti scomparsi e vite sempre accanto come quella di mia madre (zia Luisa la chiamava Lucilla)

ricordare e tornare nel corso del tempo sempre eguale, lo sguardo di F. fiso (o fisso) da remote stanze e lontananze di bambini leggeri ora divenuti peso ponderale sguardo antico di riconoscimento “sei Renato” e silenzio nel lungo corridoio percorso da lente ombre

ombre nel cammino del tempo del mistero dell’oltre

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