Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

rinascita

eagleCaro lettor mio,

vivo giornate di rinascita, dolorosamente. Stamani inutile aspirazione del ginocchio, che ora è affidato alla truce fisioterapia per i prossimi trenta quaranta giorni. Il giro coscia destro si è rimpicciolito di cinque centimetri, il tono muscolare è crollato, l’emocromo in lenta risalita (9,4) verso i miei picchi ematici vicino a 16.

Lavoro a scartamento ridotto nella solidarietà buona dei colleghi. Ambiente umano.

Scrivo, questo sì, scrivo molto, favorito dal rallentamento delle altre attività. Osservo, mi osservo, ascolto meglio di prima, già mi inquieto di nuovo: buon segno. Avere la forza di arrabbiarsi è cosa ottima.

Tutto dei miei programmi è stato rivisto al ribasso, ridotto, diminuito, a volte rinviato. Ma luglio già si prepara come il mese del rilancio: a metà mese sarò in Slovacchia per dei colloqui con il gruppo dirigente nuovo di un’azienda furlana che colà ben merita, occupando trecentocinquanta lavoratori, e l’ultima settimana tra Poppi e La Verna, terre francescane, al seminario estivo dell’Associazione filosofica.  Che bello! Ne avevo bisogno, emergendo da questo dolore continuo, cattivo, gestibile solo con un po’ di chimica. Insonne, nervoso, stanco, dimagrito.

Eppure il mio male è ben poca cosa a confronto con i mali più grandi che visitano gli umani. Ma ognuno sento il suo, quando c’è, che gli fa sgradita compagnia.

Mi chiedono come sto e rispondo stereotipatamente “meglio di ieri e peggio di domani… spero“, ma non tutti capiscono al volo il climax: li confonde il “peggio”, che non collocano immediatamente nell’ascesa verso una specie di rinascita.

Meglio e peggio sono sempre in relazione con un qualcosa nel nostro giudizio soggettivo.

Eppure son convinto che la nostra volontà cambia le cose, intervenendo sul possente plesso di concause determinate da vettori sconosciuti e dal cosiddetto “caso” (il vettore meno conosciuto). Cosicché mi impegno a guarire, senza lamentazioni e spirito vendicativo. Nel corpo porto i segni dell’errore e della debolezza, ma nell’anima ho già messo al vento le bandiere della rinascita. Ecco che garriscono al vento… gracias y buena suerte con Dios, que me regala un tiempo mas profundo en mi anima.

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