Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

la triste ballata dei cretini

cretinoÈ una categoria antropologica che esula dal novero di coloro che sono affetti dall’antica malattia studiata dagli archiatri ottocenteschi, e non c’entra con il cretinismo. E’ un’affezione dell’anima.

Vediamo un po’: il principe dei cretini di questi giorni, che fa a gara con il suo delfino di cui parlerò tra un attimo, è Giovanni Paciello da Silla di Sassano (Caserta). Questo cretino, folleggiando con la sua Bmw nera comprata a rate ha ucciso suo fratello e altri tre ragazzi, perché si è schiantato mezzo ubriaco dove loro stavano seduti a vedere una partita in tv. Oggi ho sentito che si potrà configurare per lui il reato di omicidio volontario, non colposo. Alla buon’ora, faccia la galera che si merita.

Perdonami gentile lettore se qui il mio tono è da pamphlet incazz., ma quando ci vuole ci vuole, oltre ogni raffinatezza psico-antropologica, che spesso caratterizza queste pagine.  Mi lascio andare perché ho rispetto di te, e di me.

L’altro cretino è quello che hanno riportato sul web, mentre minge con il suo povero gingillo contro il muro di Santa Maria Novella a Firenze, dopo aver vomitato insieme a un’orda di allegri compari, cioè cretini par suo.

Altri cretini autori di minor danni, girano anche per le nostre strade, e sono quelli che lanciano dalle macchine in corsa scatole vuote di sigarette (la marca Chesterfield probabilmente attira i cretini come il miele gli orsi), bottigliette di plastica di acqua minerale, lattine di birra e coca, scatole di chewing gum e altre porcherie, che non si degnano di portarsi nelle loro luride tane.

L’ultima bravata l’ho vista nel parco delle Risorgive. Un cumulo di rifiuti dopo una gozzoviglia di gruppo su un tavolino nell’area di sosta interna: una bottiglia di J&B, lattine di coca, contenitori di plastica. Ho pulito tutto. Purtroppo so chi è stato: la sera prima, infatti, era proprio lì un gruppetto di indiani. Cari emigranti di quella grande nazione, vi par elegante? Né di più dico.

Un certo genere di cretini, di questo incompletissimo elenco, è quello che annovera i parlanti-male per superficialità, supponenza, pigrizia, o ignoranza colpevole (anche quelli che non usano il congiuntivo): una prima famiglia è costituita dagli appassionati di stereotipi, ma questa fa poco male, perché è solo un poco noiosamente stonata; una seconda, invece, fa più male, perché non sai mai se parlano così per ignoranza o per provocare (opterei, tutto sommato, prevalentemente per la prima ipotesi); un esempio, quelli che chiamano “matrimonio” le unioni gay, i quali, ignorandone il significato (spesso) o nonostante lo conoscano, usano a sproposito un termine che significa etimologicamente “ufficio della madre” (mater munus, in latinorum), e quindi, se si vuole essere semplicemente rispettosi del significato originario, profondo e vero della parola, concerne solo quelle unioni dove c’è la madre, e non le altre. Mi si dirà che oggi la magistratura ha, “nel superiore interesse del minore”, accolto anche l’adozione in una coppia gay femminile, nella quale una delle due è la madre naturale; mi chiedo come faranno quando la coppia umana sarà costituita da due maschi. “Ufficio della madre” è il matrimonio, e “ufficio del padre” è il patrimonio. Il resto sono cazzate, cioè deficienza cognitiva, e quindi roba da cretini.

Un altro genere di cretini è quello di coloro che non vogliono mai cambiare nulla per difendere le loro posizioni privilegiate facendole passare per diritti acquisiti. In questo novero vi sono burocrati, funzionari pubblici, sindacalisti bolliti, politici presuntuosi, stagionati e noiosi, e altra genia similare.

Un ultimo, per questa volta, genere di cretini, è quello di coloro che vogliono distruggere tutto, le vite degli altri, monumenti per loro incomprensibili, sistemi politici dove hanno voce anche quelli che non la pensano come loro.

I penultimi e gli ultimi, oltre a essere cretini, sono anche cinici, ma non delle nobili scuole di Diogene di Sinope o di Antistene, bensì di una suburra mentale innominabile.

Ah, dimenticavo un cenno ai principi dei cretini dell’ultimo lustro, almeno per l’Italia: il primo in ordine di tempo è un militare, il caporal maggiore Parolisi, il secondo un civile, il “comandante” Schettino. D’accordo?

Anche questo è l’uomo, scimmia nuda in evoluzione (si spera). Diogene di Sinope

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