Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

La Filosofia è una buona “amica”

chiostro di San Domenico_ Facoltà di Teologia_ BolognaProviamo a immaginare che qualcuno abbia bisogno di parlare di sé e della sua vita, come gli proporrei di procedere? Come si dice qui sotto…più o meno. 

 

La consulenza filosofica: di cosa si tratta e a chi serve?

La consulenza filosofica è il dialogo tra un filosofo consulente e una persona che si rivolge a lui perché sta vivendo una fase problematica o di disorientamento: può trattarsi di una difficoltà relazionale,  lavorativa, esistenziale; oppure di una scelta difficile da compiere, di una  perdita da superare, di un dubbio identitario… le ragioni per cui ci si  orienta alla consulenza sono molte e varie.  In genere chi va da un  consulente ha la sensazione di un pensiero che gira in tondo, che non riesce  a sbloccarsi, limitando la possibilità di vivere serenamente o  consapevolmente una certa fase della propria vita o, più semplicemente, di  “liberarsi del peso” di una questione; dunque, non tanto perché si pensa di  aver bisogno di qualcuno che ci aiuti a reggere una situazione pesante,  quanto perché si ha il desiderio di trovare un modo per camminare meglio
sulle proprie gambe.  Il consulente affianca il suo ospite nella riflessione, e cerca di aiutarlo a  sciogliere i nodi più complessi della questione, aiutandolo a fare  chiarezza sui termini del problema per consentirgli di scegliere  autonomamente come muoversi. Un buon consulente non dà consigli (se non eventualmente richiesto), né soluzioni: il suo compito è di accompagnare la riflessione del proprio  interlocutore strutturandola in modo rigoroso, a partire dalle questioni e  dai vissuti di chi lo interpella.  Nessun consulente fornisce ricette per vivere bene traendole dal manuale di filosofia: durante la consulenza ciò  che emerge è la filosofia di vita del consultante, non la filosofia studiata al liceo o all’università.

 Per andare da un consulente filosofico non occorre, dunque, conoscere la  filosofia?

Certo che no (anche se non fa danni, comunque). Il dialogo verte sulla visione del  mondo del consultante, ovvero sul panorama che emerge dall’esame del racconto di sé che l’ospite fa al consulente. In questo racconto non sono degni di nota tanto gli aspetti teoretici, quanto gli aspetti pratici (ciò che i gesti e le scelte quotidiane rivelano della persona al di là di ciò che la persona pensa): da  essi, infatti, si delinea la nostra reale visione del mondo, o quella modalità di prendere la vita che guida le nostra scelte e azioni anche se noi non ne siamo consapevoli. Gerd Achenbach, il teorico della consulenza filosofica cui Phronesis principalmente si ispira (ma anche Socrate non è distante!),  dice che la consulenza ha il compito di portare l’altro a “pensare ciò che vive” allo scopo di “vivificare” il quotidiano e dare  impulso ad una vita consapevo mole e piena.

 Quanto dura in media una consulenza filosofica?

Una consulenza -nella maggior parte dei casi- si protrae per qualche
settimana, o mese anche se questo dipende da quanto ampia è la questione da sviscerare. Generalmente ci si incontra ogni otto/quindici giorni e l’incontro dura circa un’ora, un’ora e mezza.

 A chi consiglierebbe di provare una consulenza filosofica?

Beh, a dire la verità lo consiglierei un po’ a tutti, visto che la nostra
società si rivela sempre più propensa a favorire gli automatismi a scapito della consapevolezza e responsabilità personali.
Tuttavia, per rispondere meglio alla sua domanda, direi che i candidati più adatti per una consulenza  sono quelle persone che non intendono rinunciare alla possibilità di pensare con la propria testa, affidando a questa auto-consapevolezza il ruolo di guida del loro vivere.

 La consulenza filosofica apre dunque all’arte del ben vivere?

Se facesse solo questo, farebbe né più né meno quello che fanno molti altri, dai movimenti new age a certi modelli di coaching per lo sviluppo personale. La consulenza  filosofica prova a fare molto di più: ci sprona a porci quelle domande senza le quali la nostra vita perde il suo senso. Chi siamo davvero? Cosa vogliamo essere? Come possiamo sperare? Chi sono i nostri compagni di viaggio e quale  considerazione meritano? Noi diciamo che la consulenza ha uno sfondo  politico, nell’antico significato del termine: accosta le persone e crea i presupposti per una nuova modalità relazionale partecipativa e responsabile. Più vera.

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